venerdì 8 febbraio 2008

Lo Sceicco dell’Islàm Ibnu Taymiya

In nome di Allàh il Misericordioso il Clementissimo

Lo Sceicco Ahmed Ben AbdelHalim Ibnu Taimiya nasce a Heran il giorno 10 del mese egirico Rabi’ al Awal dell’anno 661. Durante l’anno 668 suo padre lo portò, assieme ai suoi fratelli, con se a Damasco, mentre fuggivano dall’attacco dei Tatari. Appena più grande, apprese il sapere da suo padre e tramite gli sceicchi di Damasco. Apprese da loro le scienze della lingua araba e le scienze teologiche (riguardanti l’esegesi del Sublime Corano, dei Hadith e della giurisprudenza islamica). Possedeva una notevole intelligenza e una memoria straordinaria, sì da permettergli di superare i suoi coetanei di moltissimo quando aveva solo una decina di anni. La sua capacità mnemonica era oggetto di discussione tra la gente di Damasco, giacché ci è stato riportato che un giorno andò da lui uno sceicco proveniente da Halab per mettere alla prova la sua memoria. Gli dettò tredici hadith e dopo aver terminato di recitarli glieli ripeté uno dopo l’altro così come gli ha citati l’esaminatore. Dopo di ché gli citò un numero di asanid (di nomi di catena di tramandazione dei hadith) ricercati e come la prima volta fu in grado di ripetere i nomi uno dopo l’altro come nominati. Lo sceicco stupito esclamò: se ha ancora vita dinnanzi, occuperà una notevole posizione.

Già all’età di diciannove anni andava presso le varie scuole a sedere e discutere con gli scienziati del suo tempo; così quando morì suo padre nel 681 egirico prese il suo posto nell’insegnare la corrente hanbalita. Cominciò a fare l’esegesi del Sublime Corano e della Sunna, e si raccontava circa le sue lezioni che erano condotte con una chiarezza concettuale e precisione linguistica con la sua pacata voce.
La sua sete di sapere era impressionante e non smetteva mai di compiere le sue ricerche, nominando, invocando e ritornando ad Allàh in tutte le situazioni e condizioni. Sapeva fermarsi ai confini prescritti da Allàh, umile verso di Lui, di frequenti digiuni e lunghe veglie (qiyam).

la situazione storica dell’Impero Islamico in cui è vissuto lo Sceicco dell’Islàm era pessima. L’Impero Islamico era in mano ai Mamelucchi che erano estranei alla lingua e lontani nel comprendere la dottrina islamica e le sue prescrizioni. Per questo e altro si diffusero in tutto l’impero delle controversie fuori dall’ideologia islamica e presto si diffusero gruppi e fazioni islamiche e in particolare i gruppi sufi che hanno trovato appoggio e preso forza dai vari governanti.
La lontananza dalla comprensione della Religione islamica da parte dei governanti ha portato questi stessi ad ascoltare i pareri degli innovatori e dei discrepanti che non coincidevano con la Fonte (asl) e l’essenza della dottrina islamica. Sicché la maggior parte delle persone non avevano un unico parere ma diversi, credendo sempre di più alle superstizioni e alle leggende.
E se è vero, come è vero, che gli uomini intraprendono la stessa via di condotta dei loro governanti, in quel periodo si sono diffusi ideologie, comportamenti e rituali fuori dalla linea di condotta islamica. Così anche il pensiero degli intellettuali e i loro discorsi sono stati influenzati da teorie filosofiche estranee all’Islàm e le menti divennero sempre più estraniate nel loro pensiero. Gli intellettuali oziavano nei confronti dello sforzo della comprensione e si dimostrarono sempre più dei emulatori, scontrandosi tra fazioni e confrontandosi con argomentazioni pericolose e appellandosi a fonti diverse al Sublime Corano e la Sunna.

Che Allàh gli usi Misericordia e si compiaccia di lui

2 commenti:

Anonimo ha detto...

SAlam alaykum, blog molto interessante, lo leggerò volentieri. Grazie anche per il link al mio blog.

Salam alaykum, Aisha (sisters in blog).

Yassin B. ha detto...

Nel nome di Allàh
Wa alaiki assalam sorella,
sono contento che ti interessi.. chiedo ad Allàh di renderlo utile a me, a te e a tutti insha'Allàh.
Il tuo invece è veramente ottimo.. baraka Allah fiki sorella.

Assalam Alaiki
Yassin