venerdì 28 marzo 2008

L'Associazionismo e l'ostentazione

Nel nome di Allàh il Misericorde il Clementissimo

Il più grande peccato è l’associare altri ad Allàh, ed è di due tipi:
il primo è rendere Allàh socio e adorare altro a suo posto come sassi, piante, sole, luna, profeti, maestri, astri, re o altro… e questo è il più grande peccato che l’uomo può commettere e che Allàh ha citato dicendo nel Sublime Corano in diverse ayat (di cui riportiamo solo alcune)
[1]:

48. In verità Allàh non perdona che Gli si associ alcunché ; ma all’infuori di ciò perdona chi vuole. Ma chi attribuisce consimili ad Allàh commette un peccato immenso.

116. No! Allàh non perdona che Gli si associ alcunché. Oltre a ciò, perdona a chi vuole. Ma chi attribuisce consimili ad Allàh, si perde lontano nella perdizione.[2]
13. Attribuirgli associati è un’enorme ingiustizia.[3]

72. Quanto a chi attribuisce consimili ad Allàh, Allàh gli preclude il Paradiso, il suo rifugio sarà il Fuoco.[4]
Quindi chi associa altri ad Allàh e muore in questa sua condizione senza alcun dubbio il suo destino è l’Inferno; così come chi muore testimone dell’Unità e dell’Unicità e dell’Unipersonalità di Allàh entra in Paradiso, anche se può subire il castigo dell’Inferno. Nel Sahih viene riportato che il Profeta - che Allàh lo Benedica e lo abbia in Gloria - disse ripetendo tre volte: ‘Non volete che vi informi dei più gravi kaba’ir (i più gravi peccati)?’; risposero: ‘al contrario o Profeta di Allàh’; disse - che Allàh lo Benedica e lo abbia in Gloria - mentre era sdraiato: ‘l’associare altri ad Allàh e l’opporsi ai propri genitori ’ – poi si sedette e continuò – ‘ anche il dire il falso e il testimoniare il falso ’ e continuò a ripeterla fino a che non pensammo: magari non lo avesse detto. (hadith su cui si concorda l’autenticità) rafforzato dal hadith già riportato in cui disse - che Allàh lo Benedica e lo abbia in Gloria : evitate le sette abominevolezze e poi citò come primo l’associare altri ad Allàh (as-shirq).

Il secondo tipo di associazionismo (shirq) invece è ciò che viene chiamato ar-riya’: l’ostentazione, ovvero fare (o evitare di fare) un’azione buona per essere visti e lodati dalla gente. Egli L'Altissimo ci avverte di questo nel Sublime Corano:

110. Chi spera di incontrare il suo Signore compia il bene e nell’adorazione non associ alcuno al suo Signore.[5]

Confermando e completando il Messaggero di Allàh - che Allàh lo Benedica e lo abbia in Gloria - disse: ‘ Attenzione dal compiere il piccolo shirq ‘, dissero ‘cos’è il piccolo shirq O Messaggero di Allàh? ‘, rispose - che Allàh lo Benedica e lo abbia in Gloria: ‘ l’ostentazione (ar-riya’). Allàh l’Altissimo dice il giorno in cui vengono ricompensati i suoi servi per le loro azioni, andate da coloro per i quali operavate con ostentazione (riya’) e vedete se possono ricompensarvi ‘
[6]
Disse anche - che Allàh lo Benedica e lo abbia in Gloria: ‘ Allàh dice: chi compie un’azione avente come fine Me e altri a cui mi associa, allora questa azione è per colui con cui mi ha associato e io da questa mi dissocio ’[7]
Ci riporta Abi Huraira - che Allàh si conpiaccia di lui - che il Messaggero di Allàh - che Allàh lo Benedica e lo abbia in Gloria - disse: ‘ è possibile che uno digiuna (sa’im) e non ottiene niente del suo digiuno se non la fame e la sete, ed è possibile che uno rimanga sveglio [in adorazione] durante la notte e non ottiene niente dalla sua veglia se non il sonno ‘; ovvero che se il suo digiuno e la sua adorazione non hanno come fine unico il Volto dell’Altissimo allora non hanno alcuna ricompensa.[8]
Ci è stato riportato anche di lui - che Allàh lo Benedica e lo abbia in Gloria - che disse: ‘colui che opera al fine della sua apparenza e il suo prestigio [tra la gente] è come colui che riempie il suo sacco di legname e entra nel mercato volendo comprare e quando lo apre dinanzi al venditore trova solo legname con il quale si colpisce la testa [per il suo rammarico], mentre non ha alcun beneficio nel suo sacco se non il dire della gente: com’è pieno il suo sacco, senza che però gli venga dato niente. Così come colui che opera per la sua apparenza e il suo prestigio [tra la gente] non ottiene niente dal suo operato se non le lodi della gente e non ha alcuna ricompensa nella vita Ultraterrena. ‘[9]
Mentre Allàh l’Altissimo dice:

23. Abbiamo giudicato le loro opere e ne abbiamo fatto polvere dispersa.[10]

Ovvero le opere che hanno compiuto consociando alla ricompensa di Allàh altre ricompense non avranno alcun valore e la renderà come una polvere dispersa.

Ci riporta ‘adiyu Ibnu Hatim Atta’iyyi - che Allàh si compiaccia di lui - del Messaggero di Allàh - che Allàh lo Benedica e lo abbia in Gloria - disse: ‘ Viene ordinato, il Giorno del Giudizio, di condurre un gruppo di persone in Paradiso fino a che non vi sono entrati, respirato dal suo profumo, visto i suoi palazzi e ciò che Allàh ha preparato per coloro che la abiteranno, viene poi ordinato di tirarli fuori perché non avranno nessun godimento e ritornano con dispiacere e pentimento che nessuno, ne i primi ne gli ultimi, sono mai tornati con un sentimento tale e dicono: Dio se ci avessi condotto all’Inferno prima che ci mostravi quello che ci hai mostrato di godimenti che hai riservato a costoro, [il nostro dolore] sarebbe stato meno penoso. Allàh l’Altissimo risponde: ‘ed è quello che volevo. Quando vi ritiravate [solitari] mi combattevate con gravi peccati, e quando incontravate la gente la incontravate mukhbitin e operavate con ostentazione (riya’) nelle vostre opere verso la gente contrariamente a ciò che mi davate con [sincerità dal] il vostro cuore. Davate importanza alla gente e non la davate a Me, riconoscevate la maestà alla gente e a Me no, avete rinunciato per la gente e per Me non avete rinunciato, oggi vi faccio assaggiare il mio castigo più grave assieme al mostrarvi la mia miglior ricompensa di cui vi ho privato.
[11] Un uomo chiese al Messaggero di Allàh - che Allàh lo Benedica e lo abbia in Gloria: ‘quale è la salvezza?’; rispose - che Allàh lo Benedica e lo abbia in Gloria: ‘non volere ingannare Allàh’, disse l’uomo:’ e come è possibile voler ingannare Allàh?’, rispose - che Allàh lo Benedica e lo abbia in Gloria: ‘compiere un’azione che Allàh e il Suo Messaggero ti hanno ordinato di fare con l’intenzione di avere una ricompensa che non sia il Volto di Allàh; e stai attento dall’ostentazione (ar-riya’) in quanto è il piccolo shirq[12], l’ostentatore il Giorno del Giudizio verrà chiamato dinanzi a tutta la gente con quattro nomi: o ostentatore, o traditore, o fajir, o perdente, sviato è il tuo operato, persa è la tua ricompensa, non hai nessuna ricompensa da noi, vai e prendi la tua ricompensa da chi operavi per lui, o falso.[13]
È stato chiesto ad alcuni saggi – che Allàh li usi misericordia – chi è il mukhlis (sincero)? Risposero: il mukhlis è colui che nasconde le proprie buone azioni (hasanat) come nasconde le sue cattive azioni (sayi’at). Venne chiesto ad altri di loro qual è la caratteristica dell’Ikhlas (sincerità)? Risposero: il non amare la lode della gente. Mentre il Fadil banu ‘ayad - che Allàh si compiaccia di lui - disse: ‘evitare un lavoro per paura della [lode della] gente è ostentamento (riya’), il lavoro con ostentamento per la gente è shirq (associazionismo), mentre l’ikhlas (devozione) c’è se Allàh ti preserva da queste due.’


[1] le ayat nel Sublime Corano che citano in vari modi l’associare altri ad Allàh (as-shirq) sono circa centosessantacinque ayah.
[2] Surat An-Nisa’ – 48, 116
[3] Surat Luqman, 13
[4] Surat Al-Ma’idah, 72
[5] Surat Al-Kahf, 110
[6] Riportato dal imam Ahmad da Ibnu Abbass e dal Bayhaqi; Almundariy disse di questo Hadith nel libro attarghib wa attrhib hatdith buono (jayid). Oltre ad essere riportato da altre fonti con diverse parole ma con un unico significato.
[7] Riportato da Ibnu Majid con giusti riferimenti (musnad sahih) e da Muslim con la sola omissione dell’ultima parte ‘e io da questa mi dissocio’.
[8] Riportato da Iben Majid, dal imam Ahmad, dal Tabarani e dal Hakim; riportato anche dal Bayhaqi e da Iben Mardawih con diverso riferimento.
[9] Ibnu Hujrah disse nel libro alZawajir che queste sono parole di alcuni saggi e che non è nei ahadith del Nobile Profeta sas.
[10] Surat Al-Furqan, 23
[11] Riportato da At-Tabariy, da Abu Na’im e dal Baihaqi e da altri.
[12] Cioè è un modo di associare nelle azioni altri fini all’unico fine ovvero l’ottenere la ricompensa da Allàh e da nessun altro che Egli swt.
[13] Riportato da Iben Abi Ad-Dunya riferito da Jabla Alyahsibi riferito da sahibiy ed è debole di referenziati.

domenica 16 marzo 2008

I tre consigli

Nel nome di Allàh il Misericorde il Clementissimo

Un giorno un uomo catturò un uccellino. L’uccellino disse: “ Non ti sarò di nessuna utilità da prigioniero, liberami ed io ti darò tre consigli preziosi”. L’uccellino gli promise che il primo consiglio glielo avrebbe dato mentre si trovava tra le sue mani, il secondo quando si sarebbe trovato sul ramo di un albero e il terzo quando si sarebbe trovato in cima ad una montagna.

L’uomo accettò le condizioni e chiese all’uccellino il primo consiglio.

“Se perdi qualcosa – disse l’uccellino – anche se la desideri più della tua stessa vita, non rattristarti mai”.

L’uomo come d’accordo, liberò l’uccellino e lui si mise sul ramo dell’albero.

“Non credere mai alle cose che vanno in contro ad una giusta e sana logica” - diede l’uccellino come secondo consiglio. Poi prese il volo e andò in cima della montagna. Da li disse all’uomo:

“Poverino. Dentro alla mia pancia si trovano due grosse pietre preziose. Se mi avessi ucciso adesso quelle pietre preziose sarebbero tue.”

L’uomo si rammaricò per quello che aveva perso, chiese all’uccellino il terzo consiglio.

“ Tu sei veramente sciocco” – disse l’uccellino.

“ Mi stai chiedendo il terzo consiglio mentre non ti sei soffermato neanche un attimo sui primi due consigli.”

“ Ti ho detto di non rammaricarti per le cose che perdi, e di non credere alle cose che vanno in contro alla giusta e sana logica. E in questo momento tu stai facendo proprio il contrario dei miei consigli. Ormai sei preda a delle ridicole assurdità e ti stai rammaricando sul fatto di aver perso qualcosa. Non vedi o pover uomo che io sono troppo piccolo per tenere dentro di me due grosse pietre preziose? Sei veramente sciocco. E per questo che continuerai ad essere prigioniero ai confini umani."

mercoledì 12 marzo 2008

Testimonianze

Nel nome di Allàh il Misericorde il Clementissimo

La testimonianza del grande orientalista francese “Gustave Le Bon”.

“Muhammad[1] sopportava i maltrattamenti e le sofferenze con serenità e grande pazienza”. “Muhammad trattava con saggezza e tolleranza i Qurashiti, rimasti i suoi nemici per 20 anni. Li aveva salvati con grande difficoltà dalla rivolta dei suoi Compagni, si limitò a cancellare le immagini nella Ka’aba e a purificarla dai 360 idoli, che ordinò di gettare e distruggere. Quindi proclamò la Ka’ba santuario dell’ Islam, quale è tutt’ora a partire da quel momento”.
“Se gli uomini venissero valutati attraverso le loro nobili azioni, si potrebbe affermare che Muhammad è il più grande uomo che la storia abbia mai conosciuto”.

La testimonianza del grande orientalista francese “Gustave Le Bon”.

“Conquistando Gerusalemme Omar Ibn Al-Khattab mostrò grandissima tolleranza verso la loro gente, in ambito di religione, denaro e abitudini. A loro spettava pagare solamente una piccola tassa. Gli arabi espressero questa tolleranza anche nei confronti delle città siriane. Presto tutti gli abitanti accettarono con serenità il modo di governare degli arabi; molti di loro si convertirono all’Islam dal cristianesimo ed impararono perfino la lingua Araba”.
“Salah Eddin
[2] fu molto lontano dall’imitare il comportamento dei crociati che massacrarono sistematicamente i musulmani; si limitò solamente a richiedere una tassa di importo molto piccolo, vietando ogni saccheggio.”
“Oltre che per la tolleranza, gli arabi in Spagna erano noti per il loro comportamento cavalleresco. Queste sono le leggi della cavalleria: trattare i deboli con gentilezza e misericordia, rispettare la loro parola, i loro beni...
È veramente un peccato che i popoli cristiani non siano arrivati ad avere quel grado di tolleranza, quel rispetto per le religioni altrui, senza mai tentare di imporre un credo con la forza.”

La testimonianza del noto scienziato britannico "Sir. Arnold Walker Thomas".

“Muhammad ottenne una leadership per un periodo che avrebbe potuto essere accessibile per qualsiasi altro leader indipendente. L’unica differenza era che il legame religioso tra i musulmani era al pari del legame di sangue. Nello stesso tempo instaurò un sistema politico completamente distinto da qualsiasi altro.”
“L'imposizione della tassa sui cristiani non era considerata – come alcuni ricercatori vogliono farci credere – una sorta di punizione per avere rifiutato di accettare l’Islam; usavano pagare questa tassa come gli altri non musulmani, la cui religione impediva di arruolarsi nelle truppe dei musulmani. Così essa era versata in cambio della protezione da parte di questi ultimi.”

La testimonianza del noto scienziato britannico "Sir. Arnold Walker Thomas".

“Dagli esempi dati sopra di tolleranza verso i cristiani arabi da parte dei musulmani vittoriosi del primo secolo dopo l’Egira[3] e perseguito anche dalle generazioni successive, possiamo certamente dedurre che le tribù cristiane che abbracciarono l’Islam, lo fecero per scelta loro e libera determinazione. I cristiani arabi che vivono oggi tra i musulmani, sono una testimonianza di questa tolleranza”.
“…Non abbiamo mai sentito di nessun tentativo di un piano preparato per costringere i non musulmani ad accettare l’Islam, o di qualsiasi persecuzione organizzata con l’obiettivo di sterminare il cristianesimo. Se i Califfi avessero optato per quel piano, avrebbero cancellato facilmente il cristianesimo come avvenne per l’Islam in Spagna durante il regno di Ferdinando e Isabella, o con lo stesso metodo utilizzato da Luigi XIV che puniva con la morte i protestanti in Francia, o ancora con lo stesso comportamento tenuto dalla Gran Bretagna che tenne gli ebrei distanti per 350 anni. Le chiese orientali in Asia si sono distaccate completamente dal regno cristiano, che le aveva abbandonate considerandole sette eretiche; di conseguenza, solo il fatto che queste chiese esistano ancora oggi è una prova schiacciante che testimonia la politica di tolleranza adottata dei vari governi musulmani verso i non musulmani”.

La testimonianza del grande poeta francese "Alphonse de Lamartine".

“Chi oserebbe paragonare i grandi della storia a Muhammad? I personaggi più famosi hanno solamente fabbricato armi, istaurato leggi, consolidato imperi. Hanno ottenuto poteri materiali che spesso si sgretolavano davanti ai loro occhi. Quest’uomo non smosse solamente truppe, leggi, imperi, popoli, ma milioni di persone che all'epoca costituivano un terzo degli abitanti del mondo; smosse gli altari, gli dei, le religioni, le idee, i credo e le anime.
Considerando i criteri con i quali si misurano i grandi dell’umanità, dovremmo domandarci: esiste veramente qualcuno più grande di lui?”

La testimonianza del grande scrittore inglese "George Bernard Show".

"Muhammad fu l’anima della misericordia, la sua influenza è sopravvissuta attraverso il tempo. Non c’è nessuno fra quelli che vissero con lui, né fra quelli che hanno vissuto dopo che l’abbia dimenticato".

La testimonianza del grande scrittore inglese "George Bernard Show".

“È la religione della democrazia e del libero pensiero, la religione dei saggi; secondo la mia conoscenza non esiste una religione con un sistema sociale sano come quello chi si basa sulle regole e sugli insegnamenti dell’Islam. L’islam è l’unica religione che mi sembra possegga questa capacità di assimilare le fasi dei cambiamenti dell’esistenza, che la rende applicabile in ogni epoca ”.

“ L’ho studiato – il meraviglioso uomo e nella mia opinione ben lungi dall’essere un anti-Cristo, dovrebbe essere chiamato “il salvatore dell’ umanità”.”

“Uno studioso ha un grande bisogno di un uomo che pensa come Muhammad, questo Profeta che ha permesso a questa religione di godere di tanto rispetto e stima; è la più forte religione, capace di digerire le civiltà, e per sempre. Vedo che molti si sono convertiti con convinzione, e credo che questa religione conoscerà la sua gloria in questo continente (cioè l’Europa).”
“Credo che se un uomo come lui avesse assunto la guida del mondo moderno, avrebbe avuto successo nel risolvere i suoi problemi, in un modo che avrebbe recato più pace e serenità.”

La testimonianza del grande scrittore inglese "Thomas Carlyle".

“I fanatici e gli atei osano sostenere che lo scopo di Muhammad era la ricerca della fama personale, della lussuria e del potere. In verità il cuore di questo povero, stremato dalla fatica, dagli occhi lucenti e grande spirito, era pieno di misericordia, bontà, tenerezza, lealtà e saggezza. Le sue idee erano molto lontane dall’avidità e le sue intenzioni non erano dirette al raggiungimento del potere e della fama.”

“Rudi segni di genio poetico, di qualunque cosa è migliore e vera, sono visibili in questo uomo. Un forte illetterato intelletto; percezione, cuore; un forte uomo selvaggio, che poteva essere, se lo desiderava, un poeta, un cavaliere, un re, o un qualsiasi altro eroe.”

La testimonianza del grande orientalista americano "Washington Irving".

“Il suo trionfo militare non destò in lui né orgoglio né vanagloria, come sarebbe accaduto nel caso di uno scopo egoistico. Nell’epoca del suo grande potere ha mantenuto la stessa semplicità di modi che gli apparteneva al tempo delle avversità. Molto distante da affettazione regale, si dispiaceva se, entrando in una stanza, un segno inusuale di rispetto gli veniva mostrato.”

La testimonianza del grande novellista tedesco " Wolfgang Goethe".

“Ho cercato attraverso la storia il modello ideale di uomo, e non ho trovato altri che il Profeta Muhammad (pace e benedizioni su di lui).”

La testimonianza del famoso storico americano,“Will Durant”.

”Se misurassimo la grandezza tramite l’estensione dell’influenza lasciata dai grandi uomini nei cuori delle persone, vedremmo che Muhammad è stato uno dei più grandi uomini mai conosciuti nella storia dell’umanità”.

La testimonianza del famoso storico americano,“Will Durant”.

“Alla gente del Libro - cristiani, zoroastriani, ebrei e sabei - il califfato Ummayyde offriva un grado di tolleranza a mala pena raggiunto dai paesi cristiani di quei tempi. Avevano libertà di culto, mantenendo le loro chiese e templi”. “Infatti, fino al terzo secolo dopo l’Egira, l’effettiva maggioranza dei paesi del Levante rimase cristiana. Gli storici raccontano che nell’impero Islamico, all’ epoca di Ma’mùn (813-833), vi erano 11,000 chiese, molte sinagoghe e templi degli adoratori del fuoco. I cristiani erano liberi di celebrare le loro festività in pubblico, e i pellegrini – cristiani - andavano tranquillamente a visitare i loro mausolei in Palestina. Anzi, i musulmani fecero ancora di più per garantire la sicurezza ai cristiani: nel nono secolo d.C. il governatore di Antiochia assunse una guardia speciale per evitare che le diverse sette cristiane si uccidessero tra di loro dentro le chiese. Nei monasteri invece, si diffusero fra i monaci i lavori agricoli e quelli per la bonifica del terreno, e gli arabi ammiravano il lavoro che svolgevano in quei settori. Col passare del tempo, anche i non-musulmani adottarono la lingua araba come lingua madre, indossarono vestiti arabi e finirono con il convertirsi all’Islam e seguire la legge del Corano.”

La testimonianza dello scienziato americano contemporaneo“Michael Hart” .

“La mia scelta di porre Muhammad a capo della lista dei personaggi più importanti della storia, ha forse sorpreso molti lettori a tal punto di sollevare alcune domande. Ma Muhammad fu l’unico uomo nella storia ad avere avuto, in modo così palese e sublime, successo sia nella vita pratica che in quella religiosa.”

La testimonianza del famoso intellettuale politico siriano Fares “Al-Khuri” .

“Muhammad fu il più grande fra i grandi uomini della storia. Non ne è stato conosciuto ancora uno simile. La religione che portò a compimento e completò tutte le altre religioni.”

“Sono convinto che non è possibile combattere le ideologie negative che inacciano il Cristianesimo e l’Islam se non con l’Islam stesso. Solo questo farà fronte al comunismo e lo sopraffarà: le verità dell’Islam distruggono le falsità di queste ideologie”.
“Credo nell’Islam; e nella sua validità come riforma per la società araba; nella sua forza nel riuscire a far fronte a tutti i principi e alle teorie estranei, qualunque sia il numero dei loro seguaci e promotori. Ho sempre detto e continuo a dire: non si può combattere in modo serio il socialismo e il comunismo se non con l’Islam. E solo esso (l’Islam) può sconfiggerli”.
“Chi può avere la coscienza in pace, sapendo che la depravazione e la corruzione sono talmente diffuse nel proprio paese che è ormai difficile abolirle? E chi può negare che si può affrontare questa corruzione unicamente tramite una legge che origina dalla propria stessa nazione?

Il contemporaneo orientalista inglese “William Montgomery Watt” .

“Spero questo studio sulla vita di Muhammad riesca a ravvivare di nuovo l’interesse nel più grande di tutti gli uomini.”
Dice inoltre: “La prontezza di quest’uomo a subire persecuzioni per il suo credo, l’alta moralità di coloro che credettero in lui, lo seguirono e che lo riconobbero come loro capo, oltre all’assoluta grandiosità delle sue conquiste, dimostrano l’integrità basilare
del suo carattere.”
“Nelle statistiche dei missionari, si dà molta importanza al numero dei convertiti al cristianesimo, nonché a quello dei membri che frequentano le chiese locali..
In ciò, il Cristianesimo si pone al limite della contraddizione con l’Islam. Nonostante quest’ultima sia una religione che è anche missionaria come il Cristianesimo, si vanta meno dei suoi convertiti.
La società islamica attira molte persone all’Islam per il semplice fatto che le accetta come fratelli “nell’ Islam”. E questo è un atteggiamento che appartiene a chi è sicuro della propria religione. Sicurezza che non ha bisogno di venire confermata con i numeri delle statistiche. Mentre i cristiani occidentali vivono una crisi di scarsa fiducia in se...”

La testimonianza del grande leader indiano “Mahatama Ghandi” .

“Sono ormai estremamente convinto che l’Islam conquistò questa sua posizione non con la spada, bensì con la semplicità del suo Profeta, la sua precisione, la sua scrupolosità nel mantenere le promesse, la sua onestà, la sua devozione e lealtà verso i propri compagni e seguaci, il suo coraggio insieme all’assoluta fede nel proprio Signore e nella propria missione. Questo e non la spada condussero a loro, e gli permisero di superare le difficoltà.”

“Dopo aver finito di leggere la seconda parte della biografia del Profeta, mi sono rattristato non trovando altro da leggere sulla sua grandiosa vita.”

La testimonianza dell’orientalista inglese “Bosworth Smith”.

“Tutta la vicenda di Muhammad dall’inizio alla fine conferma che veramente era il Messaggero di Dio.”
“Muhammad fu Cesare e Papa nello stesso tempo. Ma fu Papa senza l’arroganza del Papa, Cesare senza le legioni di Cesare; senza grandi eserciti, né guardie personali, né palazzi grandiosi e neppure retribuzione fissa.
Se c’è stato un uomo che ha avuto la facoltà di dire che ha governato con diritto divino, questo fu Muhammad, che riuscì a tenere in mano il potere senza disporre dei Suoi strumenti e senza il Suo supporto”.

La testimonianza dello scrittore russo mondiale “Leo Tolstoy”.

“Non ci sono dubbi sul fatto che il Profeta Muhammad fu uno dei grandi riformatori che rese un grande servizio alla società umana. È sufficiente dire che ha guidato un’intera nazione verso la luce della verità, e che l’ha resa incline alla tranquillità ed alla pace, e preferito una vita di ascetismo, che ha prevenuto spargimenti di sangue e sacrifici umani; ha mostrato loro la strada verso il progresso e lo sviluppo. Questo fu un grande conseguimento che può ottenere soltanto una persona a cui è stata data la forza. Un uomo del genere merita rispetto ed onore”.

La testimonianza del giornalista tedesco "Fried von Bismark".

"Presumo che Muhammad sia un eccellente modello; non c’è modo di poterne ritrovare uno simile ."

" L'umanità ha visto un grande modello in te solamente, e mai più troverà nessun altro come te di nuovo."

La testimonianza del famoso storico belga "George Sarton".

"Insomma: il Profeta Muhammad (pace e benedizioni su di lui) giunse con una religione monoteista nove secoli prima che qualcuno adottasse tale idea nel cristianesimo... Mai nessun Profeta collezionò una somma di vittorie come fece Muhammad”.

La testimonianza del famoso storico belga "George Sarton".

“Le conquiste arabe non furono mai il risultato di duelli tra i berberi e i combattenti locali, i quali soffrivano di un forte deterioramento della loro civiltà. Era prima di tutto un conflitto tra una nuova religione e una nuova cultura emergente, e tra inconsistenti e corrotte culture in secondo luogo. Il credo cristiano era già stato scosso da dispute teologiche che perdurarono per molti secoli. Di conseguenza, i cristiani nel Medio Oriente accolsero bene i conquistatori musulmani che li salvarono dalla tirannia della chiesa ortodossa”.

La testimonianza del grande orientalista inglese "Alfred Gume".

"Gli arabi vennero accolti cordialmente soprattutto in Egitto, in Siria e in Iraq perché avevano completamente eliminato l'estorsione imperiale e salvato i cristiani dalla terribile pressione di cui soffrivano a causa del governo centrale. In tal maniera, dimostrarono che erano consapevoli dei sentimenti e dello stato d'animo locale più dei beduini stessi."

La testimonianza del Papa egiziano ortodosso, il Patriarca “Schenouda".

"I copti – all'ombra della legge islamica- divennero più felici e più sicuri; furono così anche in passato, quando prevaleva la legge islamica. Siamo pronti a vivere all’ ombra dell’ equità islamica. L'Egitto sta importando le leggi dall'estero e le applica su di noi, visto che noi non adottiamo le leggi dell'Islam. Allora come possiamo accettare le leggi straniere e non accettare quelle dell'Islam?"

La testimonianza del famoso scienziato ortodosso egiziano "Anba Gregarious".

"Le minoranze non musulmane, specialmente i cristiani, sotto le leggi islamiche hanno goduto della libertà, della pace, della sicurezza nelle loro religioni e nei loro beni."

La testimonianza del grande storico inglese ebreo "Bernard Lewis".

"I contadini nelle regioni invase dai turchi, godettero di un sostanziale miglioramento a livello economico. Il governo dell'impero ottomano, sostituì al disordine e al conflitto la sicurezza e l’unità. I contadini godettero di più libertà rispetto a prima nella gestione dei loro campi, le tasse venivano determinate con indulgenza, e venivano raccolte con umanità.
Al termine dell’autorità ottomana in Europa, le nazioni cristiane governate dagli ottomani per diversi secoli possedevano ancora le loro lingue, culture, religioni ed avevano – in un certo qual modo - le loro istituzioni. Tutto ciò rimase intatto e predisposto per riprendere l’ attività nazionale indipendente. Quanto alla Spagna e alla Sicilia, ora non ci sono più musulmani o persone che parlano l'arabo."

La testimonianza della famosa arabista tedesca "Sigrid Hunke".

"Mentre il Cristianesimo visse sotto l'autorità islamica per lunghi secoli in Andalusia, in Sicilia e nei Balcani, la vittoria del Cristianesimo sull'Islam in Andalusia significò scacciare i musulmani e gli ebrei, perseguitarli e costringerli alla conversione al cristianesimo, nonché riprendere l'attività dell’ Inquisizione.

Quando Saladino riconquistò Gerusalemme, che i crociati avevano occupato in precedenza, e che sparsero con ferocia il sangue del proprio popolo in un massacro mai visto prima, non sparse a sua volta il sangue dei cristiani per vendetta, anzi li trattò con grande umanità e generosità, mostrando loro il vero spirito della cavalleria. La cavalleria cristiana - al contrario di quella islamica- non ebbe alcun riguardo verso la parola d’ onore e i prigionieri di guerra.
Dopo che il re Riccardo Cuor di Leone giurò sul proprio onore che la vita di tre mila prigionieri arabi era al sicuro, subitaneamente cambiò idea e ordinò di massacrarli tutti."

La testimonianza del grande scienziato italiano “Francesco Gabrieli”.

“Riguardo alla dominazione arabo-islamica in Sicilia e alle tracce che ci ha lasciato, possiamo notare, dal punto di vista italiano ed occidentale, che sembra essere stata positiva ed utile dal momento che portò vita nuova nella disperata Sicilia bizantina.”

“L’origine islamica di molte industrie ed arti si può notare da molte parole usate fino al giorno d’oggi, come per esempio il soprannome arabo del mulino, ovvero: Ma'assarah. La presenza islamica inoltre ha influenzato considerevolmente l’agricoltura. L’introduzione di nuove tecniche e coltivazioni permise all’economia locale di prosperare. Alcuni di questi prodotti, il limone in particolare, costituisce anche al giorno d’oggi una delle fondamenta dell’economia siciliana.”

La testimonianza del famoso orientalista francese “Maxime Rodinson”.

“In Italia, i popoli di molte regioni comunicarono ai loro governi tiranni che avrebbero accolto volentieri la conquista ottomana, come avevano fatto alcuni popoli cristiani dei balcani. I seguaci di John Calvin (1509-1564) in Ungheria, Transilvania, i Protestanti di Silesia, e gli antichi fedeli della Russia, fecero ricorso alla Turchia per sfuggire dalla persecuzione cattolica od ortodossa, come fecero gli ebrei spagnoli due secoli prima.

L’accumulo di informazioni corrette sull’Islam e sulle sue origini, nonché sui musulmani, l’incremento dei contatti politici e commerciali, il risultante apprezzamento e comprensione per i movimenti scientifici e le correnti filosofiche provenienti dai paesi islamici, tutti questi fattori accelerarono la lenta interna evoluzione della mentalità occidentale d’allora, portandola ad un cambiamento della sua visione del mondo esterno.”

La testimonianza del grande storico tedesco “Adam Mez”.

"Lo stato islamico non interveniva nei processi dei non musulmani presso i loro tribunali. Le loro leggi non si limitavano solo alle questioni di matrimonio, bensì includevano anche quelle dell’eredità, e la maggior parte degli attriti che riguardavano solo i cristiani”..
“Nelle antiche città islamiche, non esistevano quartieri riservati unicamente agli ebrei o ai cristiani - anche se i seguaci di una determinata religione preferivano vivere vicini -. I monasteri cristiani erano così diffusi in tutta Baghdad al punto tale che se ne trovavano ovunque”.
“La legge islamica proibì i metodi cruenti durante la raccolta dei pagamenti tributari. l’Islam proibì, inoltre, i vecchi metodi di tortura e di chiedere alla gente ciò che era oltre le loro capacità. Il pagamento tributario solitamente veniva versato a rate, e in Egitto tutti i cristiani europei e i monaci patriarchi venivano esentati dal pagare le tasse”.

“Tra le cose che stupiscono, c’è il grande numero di operai e dei responsabili non musulmani nello stato islamico”.

Il famoso storico libanese cristiano “Philip Hitti”.

“Nel 628 Muhammad guidò un corpo di 1400 credenti nella sua città di nascita, e pretese il patto in cui i meccani e i musulmani sarebbero stati trattati a pari condizioni. Questo patto praticamente concluse il conflitto fra Muhammed e la sua gente, i Quraish. Fra altri membri di questa tribù, Khalid Ibnul Walid e Amru Ibnul ‘As, destinati a diventare le due più forti spade fra i militanti dell’ Islam, venivano ricevuti in questo periodo come reclute per la grande causa. La conquista della Mecca venne completata due anni dopo (verso la fine di Gennaio 630 d. C., anno lunare 8 dell’Egira). Muhammad entrò nella Ka'ba e distrusse gli idoli, di cui si racconta che fossero quasi trecentosessanta. Indicando questi idoli con un bastone in mano, Muhammad disse:” "è giunta la verità, la falsità è svanita. Invero la falsità è destinata a svanire" [TSC[4], Sura XVII, verso 81].
Le persone stesse, comunque, vennero trattate con speciale magnanimità. È raro trovare nella storia antica un esempio simile di entrata trionfale.

La testimonianza della famosa scrittrice inglese “Karen Armstrong”.

“Dopo la conquista della Mecca, il Profeta non voleva versare sangue per vendetta né impose a nessuno di convertirsi all'Islam. Anzi nessuno sentì di essere stato messo sotto pressione affinché si convertisse. Muhammad non voleva costringere la gente, bensì riconciliarsi con loro.”

“Il suo obiettivo andando alla Mecca, non era quello di castigare i Quraish, ma di eliminare la religione del politeismo che venne meno alle loro esigenze. Dopo di che, concesse un’amnistia generale”

"L'immagine fantasiosa che Salman Rushdie diede del Profeta, era quella di un uomo dal sangue freddo, cuore crudele e amante della vendetta. Ritratto lontanissimo dalla verità".

"Se dovessimo guardare a Muhammad come facciamo con gli altri grandi personaggi storici, lo giudicheremmo di sicuro come uno dei più grandi geni che la storia abbia conosciuto”.

La testimonianza del grande orientalista inglese “William Muir”.

“Tra le ammirevoli qualità di Muhammad , ci fu la gentilezza ed il rispetto con cui si rivolgeva ai suoi compagni. La modestia, la gentilezza, la pazienza, l’abnegazione e la generosità contrassegnarono il suo animo, stabilendo amore nel cuore di tutti coloro che lo circondavano. Trattò con una gentile e talvolta amichevole considerazione perfino i suoi nemici più accaniti. Non meno marcata fu l’indulgenza mostrata verso Abdullah e i cittadini ostili di Medina, che per molti anni contrastarono persistentemente i suoi progetti e resistettero alla sua autorità, nonché la clemenza con la quale ricevette la sottomissione delle tribù che in precedenza furono le più ostili, perfino nel momento della vittoria.”

“Le qualità di Muhammad superano ogni descrizione. Si possono ben constatare leggendo attentamente la sua gloriosa storia. Quella stessa storia che lo pose in testa alla classifica dei Profeti ed intellettuali del mondo.”

La testimonianza dell'ex primo ministro indiano “J. Lal. Nehru”.

“Muhammad, come i fondatori delle altre religioni, era indignato dai tanti costumi e tradizioni che prevalevano durante l’epoca in cui visse e operò, e la gente accettava la religione alla quale lui chiamava, provenendo perfino dalle regioni vicine, per la sua semplicità, apertura ed equità, visto che soffrirono a lungo a causa dell’ ingiustizia di re e sacerdoti. Questi popoli erano stanchi dei vecchi regimi, ed aspiravano ad uno nuovo. L'Islam era la loro occasione d’oro, visto che migliorò la maggior parte dei loro affari e li salvò dall'incubo dell’ingiustizia e dell’oppressione.”

[1] Pace e benedizione su di lui. (Nota del traduttore).
[2] Noto con il nome italianizzato “Saladino” (Nota del traduttore).
[3] Emigrazione del Profeta Muhammad e dei suoi compagni da Mecca a Medina. Ciò avvenne nel 622 D.C (nota del traduttore).
[4] TSC= traduzione del significato del Corano. Questa è la traduzione del significato concordato fino adesso del versetto indicato nella Sura. La lettura della traduzione del significato del Corano, con qualsiasi lingua, non può sostituire mai la sua lettura in lingua araba, poiché questa è la lingua in cui è stato rivelato.




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sabato 8 marzo 2008

Sulla Legge di Allàh - Parte II

Nel nome di Allàh il Misericorde il Clementissimo

Perché Allàh ha dovuto quindi mandare altri libri e altri profeti?

Allàh l’Altissimo, poiché Egli è l’Onnisciente e fuori dalla dimensione spazio temporale, ci informa scientificamente della storia dei popoli che ci hanno preceduto. Dal Profeta Adamo, padre della creatura umana passando per i nostri giorni e fino agli ultimi uomini, Allàh ci informa che l’uomo dimentica troppo in fretta ed è soggetto alla continua modifica e influenza da parte di interessi e egoismi personali di determinati ceti.
La sociologia va di pari passo con l’Islàm affermando che tutte le società sono dinamiche e mai statiche, anche laddove si può pensare che erano statiche esse si evolvevano, ciò che differisce difatti è la velocità con cui mutano nel tempo. Così e come d’accordo con la sura coranica sopra citata relativa alla perdita della dignità dell’uomo con il passare del Tempo (tranne coloro che credono e compiono il bene, vicendevolmente si raccomandano la Verità e vicendevolmente si raccomandano la pazienza) l’uomo, o meglio una ristretta cerchia che riflette il frutto del flusso di potere delle epoche, ha sempre più preso posizioni a proprio vantaggio senza badare al messaggio originario. La storia ci ha sempre dato prova di questo malato processo che ha visto e vede tutto’ora coloro che detengono il potere economico, o religioso, o intellettuale, o culturale, o statale,o massmediatico … e che variano a seconda delle epoche ma che rimangono riconoscibili in base alla loro grande influenza sulle masse spesso incolte, esercitare questo stesso potere in una alleanza minoritaria oligarchica che ha come unico obbiettivo quello di preservare il potere nelle loro mani.
Di questi Allàh l’Altissimo ci informa dicendo:

I miscredenti dicono: “Non crederemo mai in questo Corano e neppure a ciò che lo precede”. Se potessi vedere quando gli ingiusti saranno davanti al loro Signore, immobili s'interpelleranno gli uni con gli altri. E coloro che erano considerati deboli diranno a quelli che erano tronfi d'orgoglio: “Se non fosse stato per voi, certamente avremmo creduto”. (31) E quelli che erano tronfi d'orgoglio diranno a coloro che consideravano deboli: “Vi abbiamo forse impedito [di seguire] la retta via dopo che essa vi giunse? No, anche voi siete stati colpevoli”. (32) E coloro che erano considerati deboli diranno a quelli che erano tronfi d'orgoglio: “No, furono le vostre perfidie, di giorno e di notte, quando ci ordinavate di disconoscere Allah e attribuirGli consimili!”. Celeranno il loro rimorso quando vedranno il castigo, [perché] porremo i gioghi al collo dei miscredenti. Saranno compensati per altro che per le opere loro? (33) Non mandammo un ammonitore a una comunità senza che coloro che vivevano nell'agiatezza dicessero: “Non crediamo in ciò per cui siete stati inviati”. (34) Dissero: “Abbiamo ricchezze più grandi e figli, quindi non saremo castigati”. (35) Di': “In verità il mio Signore concede generosamente a chi vuole e lesina a chi vuole, ma la maggior parte degli uomini non lo sa”. (36) I vostri beni e i vostri figli non vi potranno avvicinare a Noi, eccetto per chi crede e compie il bene: essi sono coloro che avranno ricompensa raddoppiata per quel che facevano: saranno al sicuro negli alti livelli [del Paradiso]. (37)

Allàh l’Altissimo ci ha riportato quindi anche notizie sulle continue modifiche apportate da parte delle varie comunità sui sacri libri che l’Altissimo ha fatto scendere sui suoi Profeti e Messaggeri. Tantissime volte l’uomo si è corrotto dalla Via originaria sicché da rendere necessario la rinnovazione del Messaggio tramite profeti e libri che portavano conferma della scrittura che la precedeva e ormai alterata, ponendo altresì anche nuove imposizioni che completavano le precedenti. Il processo di alterazione continuò fino a toccare il Sacro Libro dato al Profeta Gesù figlio di Maria, qui e dopo che alcuni ceti religiosi hanno alterato il Messaggio portando alla più grande bestemmia e oltraggio fatto dall’uomo verso il suo Creatore, ovvero del concepimento di Allàh l’Altissimo di un figlio, mentre Egli E’ Allàh l’Unico, (1) Allàh E’ l’Assoluto, (2) Non ha generato, non è stato generato, (3) e nessuno è uguale a Lui (4). [Sublime Corano:CXII]
Per mostrare la gravità delle loro menzogne dice l’Altissimo:

Dicono: “Allah Si è preso un figlio”. (88) Avete detto qualcosa di mostruoso. (89)Manca poco che si spacchino i cieli, si apra la terra e cadano a pezzi le montagne, (90)perché attribuiscono un figlio al Compassionevole. (91)Non si addice al Compassionevole, prenderSi un figlio. (92)Tutte le creature dei cieli e della terra si presentano come servi al Compassionevole. (93) Egli li ha contati e tiene il conto, (94) e nel Giorno della Resurrezione ognuno si presenterà da solo, davanti a Lui. (95) [Sublime Corano:XIX].

Il Sublime Corano viene per confutare tutto ciò che lo ha proceduto di errato correggendo le deviazioni e le innovazioni introdotte dall’uomo nella Sua legge. Difatti, molti possono pensare che anche questo libro durante i 1400 anni possa aver subito delle modifiche, ma questo è privo di fondamento per due motivi essenziali. Il primo è che questo libro da quando è stato rivelato e poi trascritto (cioè dal terzo Califfo ben Guidato) a oggi non se ne trovano modifiche. Esiste una sola copia del Sublime Corano, diversamente da tutti gli altri libri antichi e che tramandati oralmente (e anche scritti) se ne trovano più di una versione. Mentre il secondo e sufficiente motivo è che Allàh stesso dice di quello che è riportato nel Sublime Corano che: Noi abbiamo fatto scendere il Monito, e Noi ne siamo i custodi. (9) [S.C.:XV](dove il Monito è inteso il Sublime Corano).

(Vedi Parte I)

giovedì 6 marzo 2008

Una Storia dall'Olocausto di Gaza

Nel nome di Allàh il Misericorde il Clementissimo

Ci è giunta una email di un operatore di IR Palestina che racconta di una sua giornata a Gaza... purtruppo per mancanza di tempo non posso tradurla ma per chi conosce l'inglese la legga poiché rende bene l'idea della vita oggi, adesso nella città dell'Olocausto. Vi risparmio le foto che ha scattato durante questo giorno e di cui racconta di aver fatto.

Islamic Relief Palestine

Baby Dreams…

By Mohammed Ali
IRPAL Media Officer

IR Palestine – Gaza City – Today is Saturday, 1 March 2008 which is one of the bloodiest days in recent Gaza history as 62 Palestinians lost their lives.

In the beginning of the day I woke up and turned on the television and watched news that was talking about 30 Gazans killed and other 100 injured. TVs were broadcasting the scenes of children crying and terrified. Ambulances were carrying bodies of little babies and children. After a while, I realized that Israel has escalated their military operation when the rolled inside Jabalia refugee camp which has highest density of population.

Sounds of unmanned spy planes and military helicopters were clearly heard all the time as well as explosions. At the same time, the Holy Qu’ran was being played by all mosques in Gaza. The general atmosphere was sad, tense and in expectation of the worst.

I prepared myself and I decided to go right to the main hospital in Gaza City and I took the camera with me. I never could have expected what was waiting me. As soon as I arrived to Al-Shifa Hospital’s reception and emergency room I noticed clothes and shoes covered in blood. A while later, ambulances started to arrive one after another to the emergency rooms where I was standing. The first one was carrying a 16 year old boy, full of blood, while the second one was carrying two men and an ambulance officer. One of the two men were dead and covered while the second one was cut of like pieces. The ambulance officer was screaming as he had injuries in the thigh. At that time, at least five ambulances came at once. The emergency room was full of injured, doctors, families, journalists… everybody was running, screaming and crying.

While I was taking photos, I noticed the 16 year old boy who came to the hospital the time I arrived, I walked toward him, but no one was there for him, I started to speak with him trying to calm him dawn but he was crying and completely horrified. Suddenly he looked at me with his teary eyes and told me, "Please help me…don't let me die." I didn’t know what to do but to hold his hands and to tell him not to worry and I am next to him. The boy’s injuries were serious as I could see bleeding holes in his young and innocent body. I ran to find any doctors to give me a hand, but all the doctors were extremely busy. Finally I found one and he came with me back to the boy. The doctor shouted after checking him "There's a boy here in need for immediate surgery". The boy was crying more and more after he heard these words, and for me I was still holding his hands until they took him to operating room. I still do not know what happened with him.

The incident make me feel so bad, I called my boss (Dr. Mohammed Alsousi) and I explained him what was happening in the hospital, minutes later he came to the hospital. While standing and waiting together I heard that the number of martyrs increased to 42 as a residential building had been targeted and 10 members from 'Atallah family' had been killed in a single strike.

Finally I decided to go back home to rest, thinking mistakenly that things had finished. The opposite happened as the attacks escalated against civilians in the northern Gaza Strip and the number of the causalities was dramatically increasing. I went back to Al-Shifa Hospital and I waited in the same place and soon a normal car came driving in very fast and everyone started to run thinking the car was carrying the injured but it was not. Three ladies came out of the car crying and running inside the emergency room, screaming "I want to see him… I know he is dead…" Obviously, she knew that her son was one of the martyrs inside the hospital morgue. Nothing can be worse than the feeling when you know your child is dead.

Every ten minutes an ambulance arrived with dead bodies and/ or injured. What seemed most unbelievable was that most of them were women and children. By 10:00pm local time, 62 Gazans had been pronounced dead, 17 of them were children while there were another 200 Gazans injured of which about 80 which are in critical condition.

Still the day did not finish as Al-Shifa Hospital called Islamic Relief for an urgent appeal meeting to find a way to supply the Intensive Care Unit (ICU) with four life monitors, surgery bandages and other disposables and two ventilators as the ICU was completely overloaded with injuries and far exceeded the capacity of the hospital.

I went back to the hospital for the third time in the same day as Islamic Relief responded to the urgent hospital appeal for medical equipment. This time I had to enter the ICU in order to document the delivery of the machines. Entering the ICU was a shock to me because I could see so many people with but little hope to live… the sound of life monitoring tones were everywhere... the scene was indescribable. I started to take photos for some of the cases. The first one was of a youth that lost his leg and the second was a boy covered by bandages in the face with lots of wires, and many others.

Among the monitoring tones, doctors, and nearly dead people lying dawn, I noticed a young baby aged 15 months, from the 'Abu Jarrbou'h' family. I looked at her while a doctor was checking her and I could read in her face the true meaning of innocence. I asked the doctor about her case and he told me that she's in critical but stable condition. There was something really attaching me with this little baby; it could be because I have a baby of almost the exact same age.

Technicians were busy setting up the new life monitors and the ventilators machines donated by Islamic Relief in the same ICU. Ten minutes later, I heard a noise…doctors are running here and there…they're running toward this young baby and pushing constantly on her chest…the alarm of the monitor was loud and giving off a red light…I walked toward her bed and closely watched her and with a broken heart I asked the doctors about her condition…meanwhile there was a doctor saying over and over in English 'no response!' At that moment, I was praying and praying…I was calling Allah SWT to help her…the doctors were still busy, and I suddenly heard one of the doctors was saying 'there's hope'…two minutes later had her stabilized and they said she had a chances to live. At that moment, I felt both little happy and sad. Happy because I knew that she have a chance to live, while sad because I questioned what had she ever done to deserve to have been shot right in the head?!

I went back to the technicians and I stayed with them for about 15 minutes until they finally finished setting up the new Islamic Relief donated machines. I had wanted them to finish quickly because I wanted to go back to the same baby and give her a kiss and to pray for her a better chance in life. As I was walking toward her, I was shocked to see doctors removing all the wires out of her body as they turned and told me that she just died.

I couldn’t believe it, I looked at the doctor without asking him anything, he exclaimed to me, ‘I did my best… but this is Allah’s will.'

With a broken heart I went back home, looking with tears at my son and so afraid that my son might be next.

THE END

martedì 4 marzo 2008

Sulla Legge di Allàh - Parte I

Nel nome di Allàh il Misericordioso il Clementissimo


Nella storia, l’uomo si è trovato a dover affrontare l’organizzazione della propria vita secondo dei codici di condotta. Sviato dal regolamento iniziale, quello datogli dal Creatore, si è trovato ad ingegnarsi per poter stabilizzare la sua esistenza. La linea di condotta iniziale gli fu assegnata in seguito alla sua creazione. Di fatti, ogni cosa che è stata creata, lo è stata per un motivo, così come Allàh l’Altissimo ci informa nella Sua Parola transustanziata nei significanti della lingua araba e nei fonemi di questa lingua. Egli l’Altissimo dice:

Non è per gioco che creammo il cielo e la terra e quel che vi è frammezzo. (16)Se avessimo voluto divertirci, lo avremmo fatto presso Noi stessi, se mai avessimo voluto farlo. (17)
[Sublime Corano:XXI ]

E ancora:

Ogni cosa creammo in giusta misura(49) [Sublime Corano: LIV].

Ogni creazione, dopo essere stata creata, gli fu assegnato un codice di condotta, un regolamento, una norma, una legge che la regoli, sia essa macro che microscopica: il cielo, l’universo con i suoi pianeti, le sue stelle, le sue galassie … la cellula, l’atomo, il nucleo, l’elettrone … tutto, senza esclusione hanno avuto questo regolamento che ha la caratteristica di essere eterno. Tutto il creato, che non è uomo, ubbidisce meccanicamente a ciò per cui è stato creato. La creatura umana, dopo aver adoperato con le leggi dategli dal creatore e poiché il suo destino ultraterreno lo differenzia da tutto il resto della creazione, con il tempo si è allontanato da queste leggi e ha cominciato a modificarle e sostituirle dicendo:

Ci viene promesso questo, come già [fu promesso] ai nostri avi:non sono altro che vecchie storie”. (83)
[Sublime Corano:XXIII]

Allàh l’Altissimo giura sul Tempo dicendo:

Per il Tempo! (1) Invero l'uomo è in perdita, (2) eccetto coloro che credono e compiono il bene, vicendevolmente si raccomandano la verità e vicendevolmente si raccomandano la pazienza. (3)
[Sublime Corano:CIII].

Per ciò l’uomo è stato l’unico che gli è stato permesso di scegliere la sua strada, la sua linea di condotta: può attenersi alle leggi esistenziali dettati da Allàh l’Altissimo oppure decidere di deviare su un’altra linea di condotta che non sia quella originaria del Creatore.
Da qui, arriviamo alle varie scritture che contenegono le leggi di Dio. Dal zabur dato al Profeta Dawud (Davide), alla Torah data al Profeta Musa (Mosè), al Vangelo dato al Profeta ‘Isa ibnu Mariam Ali Imraàn (Gesù figlio di Maria dei Ali Imraàn), per arrivare in fine al Sublime Corano affidato al Profeta Muhammad – che la Pace e la Benedizione di Allàh siano su di loro.
I primi tre libri erano delle guide per le singole comunità su cui erano scese e per tutti coloro che ne aderivano al messaggio iniziale del tawhid (Unicità di Dio): non c’è nessun dio all’infuori di Allàh. I tre libri sono, contrariamente come alcuni credono, dettati dallo stesso Dio Uno, Unico e Unipersonale, lo stesso che ha concluso il messaggio mandando come guida il Sublime Corano. In quest’ultimo, difatti, Allàh l’Altissimo parla dei primi tre libri e dei Profeti venuti prima di Muhammad – che Allàh lo Benedica e lo abbia in Gloria – come libri mandati da Lui sui Suoi Profeti di cui il Sigillo è proprio il Profeta Muhammad – che Allàh lo Benedica e lo abbia in Gloria.

Ha fatto scendere su di te il Libro con la verità, a conferma di ciò che era prima di esso . E fece scendere la Torâh e l'Ingîl,(3 )in precedenza, come guida per le genti. E ha fatto scendere il Discrimine . In verità, a coloro che negano i segni di Allah, un duro castigo! Allah è potente e vendicatore.(4)Nulla di quel che è sulla terra o nei cieli è nascosto ad Allah.(5) E' Lui che vi plasma come vuole negli uteri. Non c'è dio all'infuori di Lui, l'Eccelso, il Saggio.(6) E' Lui che ha fatto scendere il Libro su di te. Esso contiene versetti espliciti , che sono la Madre del Libro, e altri che si prestano ad interpretazioni diverse. Coloro che hanno una malattia nel cuore, che cercano la discordia e la [scorretta] interpretazione, seguono quello che è allegorico, mentre solo Allah ne conosce il significato. Coloro che sono radicati nella scienza dicono: " Noi crediamo: tutto viene dal nostro Signore" . Ma i soli a ricordarsene sempre sono i dotati di intelletto. (7)
[Sublime Corano:III]

[Continua Allàh volendo]