venerdì 14 novembre 2008

Lettera al Presidente Napolitano

Nel nome di Allàh il Misericorde il Clementissimo

Di seguito la lettera della sorella Sumaya al Presidente della Repvbblica.

Al mio Presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano

Caro Presidente

Le scrivo per esprimerLe gioia ed emozione, malinconia ed amarezza.

I primi due sentimenti nascono dal suo storico incontro con i nuovi italiani, incontro in cui, forse, per la prima volta un’Istituzione così importante riconosce come tali.

I secondi sentimenti invece nascono dalla delusione di non poter far parte, sulla carta, di quel gruppo di giovani.

Nata in Italia, a Perugia, 30 anni fa. Per un disguido burocratico che ha creato una interruzione di 3 mesi nella residenza mia e delle mie sorelle sul suolo italiano, abbiamo perso la possibilità di ottenere la cittadinanza italiana per diritto di nascita.

Ma non parlerò delle difficoltà che tale situazione ci ha creato negli anni, tra rinnovi dei permessi di soggiorno, gite perse all’estero a scuola o con amici, lavori impossibili da ottenere e così via.

No.

Le voglio parlare dell’amore che provo per questo Paese, della voglia di farne parte comunque, sempre, al Suo servizio, fedele e cosciente.

L’Italia ha accolto i miei genitori giovanissimi. Il suo popolo li ha curati, cresciuti, amati. La sua gente ha accolto noi figli. Ci ha amati, cresciuti, educati.

Noi abbiamo risposto. Amando l’Italia, abbracciando i suoi principi e la sua cultura.

Si, abbiamo radici altrove (che vogliamo curare e valorizzare come ricchezza e elemento aggiunto alla nostra identità), ma tutto il nostro tronco e i nostri rami sono qui. Qui i nostri frutti cresceranno, cadranno, doneranno nuovi semi che daranno nuova energia al grande e meraviglioso ciclo della vita.

Caro Presidente, mi auguro che il Suo appello di serietà, rispetto, considerazione e “investimento” sui nuovi italiani, giunga al cuore di chi questo Paese lo guida e lo proietta verso il futuro. Un futuro che deve dar spazio a tutti, nel rispetto dei diritti umani chiedendo in cambio il giusto dovere civico e non solo.

Noi, nuovi italiani (anche se non tutti confermati sulla carta) siamo in “piena identificazione con i valori di storia e di lingua, e con i principi giuridici e costituzionali che sono propri della nostra nazione e del nostro Stato democratico”.

Chiediamo di essere riconosciuti, con più facilità e in tempi ragionevoli, non dimenticando che una fascia significativa dei potenziali nuovi italiani sono figli di immigrati nati e cresciuti nel nostro Paese, a maggior ragione con il diritto di ritrovarsi inseriti ufficialmente tra i cittadini italiani.

Chiediamo di naturalizzare il nostro essere italiani anche se ne siamo un po’ una rivisitazione.

Concedere e riconoscere tutto ciò non solo sulla carta ma anche socialmente e civilmente, evitando la creazione di ghettizzazione, l’esclusione sociale e i cittadini di serie B.

Chiediamo un modello italiano di cooperazione, interazione e interdipendenza che faccia dell’Italia un esempio per tutto il mondo. Siamo ancora in tempo.

Per una antica legge della natura, i caratteri nuovi sono spesso motivo di forza, innovazione, propulsione in avanti e perché no una risposta alle sfide del futuro.

Fedele alla Repubblica e alla Patria italiana e in attesa che essa mi riconosca come sua nuova figlia, auguro a Lei e a tutte le donne e gli uomini che scelgono il bene e respingono il male, serenità, armonia, pace e amore.

Sumaya Abdel Qader

martedì 11 novembre 2008

Aproposito la Salat - Hadith I

Nel nome di Alàh il Misericorde il Clementissimo

Venne riportato da Abi Huraira – che Allàh si compiaccia di lui, disse: Disse il Messaggero di Allàh – che Allàh lo Benedica e lo Abbia in Gloria: “Se gli uomini sapessero ciò che è [riservato di buono] nel richiamo (cioè l’Adhan) e nella prima fila [della preghiera], avrebbero sorteggiato tra loro per questi”. Riportato da Bukhari e Muslim nei relativi sahih.

 

روَينا عن أبي هريرة رضي اللّه عنه، قال‏:‏

قال رسولُ اللّه صلى اللّه عليه وسلم‏:‏ ‏"‏لَوْ يَعْلَمُ النَّاسُ ما فِي النِّدَاءِ وَالصَّفّ الأوَّلِ ثُمَّ لَمْ يَجِدُوا إلاَّ أنْ يَسْتَهِمُوا عَلَيْهِ لاسْتَهَمُوا‏"‏

رواه البخاري ومسلم في صحيحيهما

martedì 22 luglio 2008

Continuano le Violazioni Indiretta da Parte degli Israeliti

ATTENZIONE:
IL VIDEO PUO' URTARE LA SENSIBILITA' DELLO SPETTATORE ...

Questa mattina sul guardian riportano un video di un altro episodio di brutalita' dell'esercito israeliano:
l'articolo e' in inglese ma il video parla da se. un soldato spara un proiettile gommato dalla distanza di 3 metri mirando al piede di un ragazzo detenuto gia' ammanettato e con gli occhi bendati, mentre lo stanno per caricare sulla camionetta. da notare, questo accade a Nilin,un villaggio vicino a Bil'in e che come bil'in da diverso tempo organizza una campagna di protesta nonviolenta contro il muro con dimostrazioni settimanali accolte con anche maggiore violenza da parte dell'esercito.


il video di nilin e' stato girato da una giovane palestinese di 14 anni con una delle molte videocamere che Bet'selem (organizazzione israeliana per i diritti umani) ha distribuito ai Palestinesi proprio per catturare su video gli attacchi di coloni e soldati. il progetto si chiama "shooting back".
grazie a questa iniziativa a giugno e' stato girato il video in cui 4 coloni attaccavano con delle mazze da baseball un anziano pastore e sua moglie mentre pascolavano le loro pecore...ovviamente disarmati. questo e' uno di molti attacchi che semplicemente non sono documentati.

ecco il link:
video a : http://news. bbc.co.uk/ 1/hi/in_depth/ 7451668.stm

Ricevuto dalla
Associazione per la Pace

domenica 20 luglio 2008

Video Monito

Nel nome di Allàh il Misericorde il Clementissimo

Un monito per chi ha intelletto...

Un Hadith Qudsi ...


Video dal carissimo fratello
Abul Asad

venerdì 18 luglio 2008

Viale Jenner? Guardate in Europa cosa abbiamo...

Nel nome di Allàh il Misericorde il Clementissimo




venerdì 11 luglio 2008

i sorrisi non rimangono mai a lungo sui visi di Nablus

Nel nome di Allàh il Misericorde il Clementissimo

Nablus e' sempre in lutto

Cosi mi aveva detto giorno qualche fa una ragazza italiana che vive a Nablus.
E ora queste parole mi risuonano forte nella mente, mentre i soldati israeliani entrano a Nablus per mettere a ferro e fuoco la citta'.
Ancora una volta. Un'altra volta, come tante altre volte prima.

Eravamo seduti sul terrazzo, come un qualsiasi gruppo di amici in qualsiasi parte del mondo, a godere del fresco della sera, mentre ci scambiavamo chiacchiere, confidenze...e sorrisi. Ma qui l'inferno e' sempre incombente e, malgrado gli sforzi della sua gente, il sorriso non rimane mai a lungo sui visi di Nablus.
Stavamo ancora ridendo allo scoppio della prima bomba. Poi tanti spari. Un'altra bomba. E il nostro silenzio.
E' notte e la tragedia di Nablus si rinnova.
da una email giuntami da
Emanuela P.

sabato 28 giugno 2008

Rompere un giorno di digiuno di Ramadan - senza valida giustificazione

Nel nome di Allàh il Misericorde il Clementissimo

Dice Allàh l’Altissimo nel Sublime Corano:

183 O voi che credete, vi è prescritto il digiuno come era stato prescritto a coloro che vi hanno preceduto. Forse diverrete timorati;
184 [digiunerete] per un determinato numero di giorni. Chi però è malato o è in viaggio, digiuni in seguito altrettanti giorni. Ma per coloro che [a stento] potrebbero sopportarlo, c'è un'espiazione: il nutrimento di un povero. E se qualcuno dà di più, è un bene per lui. Ma è meglio per voi digiunare, se lo sapeste!
[1]

È riportato nei due sahih
[2] il hadith autentico che il messaggero di Allàh – che Allàh lo Benedica e lo abbia in Gloria – disse: “L’Islàm è stato eretto su cinque [pilastri]: la testimonianza che non c’è divinità all’infuori di Allàh e che Muhammad è messaggero di Allàh, l’assoluzione della preghiera rituale, il versamento della zakat (la tassa sociale purificatrice), il pellegrinaggio alla Casa[3], e il digiuno del [mese di] Ramadan.”
E disse – che Allàh lo Benedica e lo abbia in Gloria: “ chi rompe il digiuno un giorno di Ramadan senza una valida giustificazione
[4] non redimerebbe [quel giorno] nemmeno se digiunasse l’intero anno”.
E riferito da Ibnu Abbas – che Allàh si compiaccia di lui – disse: “ i capisaldi del’Islàm e le basi della religione sono tre: “ la testimonianza che non c’è divinità all’infuori di Allàh, l’assoluzione della preghiera rituale, e il digiuno del [mese di] Ramadan; e chi tralascia uno di queste è un miscredente”.

[1] Surat Al-Baqarah,II:183-184
[2] Sahih Bukhari e Sahih Muslim
[3] Casa: detta metaforicamente in arabo anche Casa di Allàh , ovvero la Mecca.
[4] Ovvero di proposito trasgressivo o non riconoscendone l’obbligatorietà

domenica 22 giugno 2008

Progetto a Gaza di Islamic Relief Italia

Nel nome di Allàh il Misericorde il Clementissimo

Islamic Relief Italia 19/06/2008

IL PROGETTO BEIT HANNUN

Caro fratello e cara sorella,
nonostante i cambiamenti frequenti della situazione politica in Palestina e a Gaza in particolare, la situazione umanitaria rimane drammatica. Islamic Relief da anni affronta le continue crisi umanitarie con interventi d’emergenza, aiutando la popolazione a fronteggiare la costante mancanza di beni di prima necessità, distribuendo cibo, acqua, coperte ecc., donando macchinari moderni per ospedali e cliniche, portando medicinali essenziali ed intervenendo con continuità per limitare le sofferenze del martoriato popolo palestinese.
Ma tutto questo non basta, Islamic Relief coerentemente con la propria strategia che mira a permettere alle popolazioni di ottenere i mezzi con cui autosostentarsi e a promuovere un’economia sostenibile ed uno sviluppo sociale organico, implementa progetti di medio e lungo termine. In questa cornice Islamic Relief Italia ha deciso di finanziare un progetto a favore delle studentesse della città di Beit Hannun così da fornire loro la possibilità di crearsi in futuro un’attività lavorativa.Nella
brochure realizzata troverai tutte le informazioni rispetto a questo importante progetto (oltre a una breve panoramica sulle attività di Islamic Relief in Palestina) che ti invitiamo a sostenere donando ora, via posta, banca oppure online ed indicando nella causale:Progetto Beit Hannun.

Novità


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mercoledì 18 giugno 2008

Nel nome di Allàh il Misericorde il Clementissimo

Roma, 16 giugno 2008 Lettera aperta:immigrati irregolari e clandestini e diritto all'assistenza sanitaria.


In questi giorni ci giungono diversi quesiti sulle nuove norme sulla sicurezza e diritti sanitari e segnalazioni circa la difficoltà di accesso all'assistenza sanitaria da parte degli immigrati irregolari e clandestini. La Società Italiana di Medicina delle Migrazioni è un network scientifico che dal 1990 si occupa dei temi legati all'assistenza sanitaria ed alla salute degli immigrati presenti in Italia e che collega molte delle realtà del privato sociale, del volontariato e del pubblico che si interessano di tale problematica (attualmente circa 620 soci e 7 coordinamenti territoriali ed oltre un centinaio di strutture di riferimento pubbliche e del volontariato laico e confessionale), ed in base a questa vasta esperienza vogliamo precisare alcune cose e fare delle considerazioni nel merito.

L'Italia nei riguardi della popolazione immigrata ha una normativa sanitaria particolarmente illuminata, coerente con il mandato costituzionale (art. 32) e con un sistema sanitario di tipo universalistico ed equo (almeno sulla carta ma spesso anche nella prassi). Dal 1998, con il Testo Unico sull'immigrazione (D.L.ivo 286/98) si è stabilita la possibilità di accesso ai servizi sanitari in una ottica estremamente inclusiva: quasi la totalità (94%) degli stranieri con regolare permesso di soggiorno hanno il diritto/dovere di iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale (a parità di condizioni con i cittadini italiani) ed una parte ne ha facoltà attraverso una iscrizione volontaria (4%). Coloro che ne sono esclusi (turisti, uomini d'affari con soggiorni brevi, ...) devono avere una assicurazione sanitaria privata, avendo comunque sempre garantiti gli interventi d'urgenza.

Anche gli immigrati irregolari e clandestini hanno il diritto ad essere assistiti e non solo per l'urgenza ma anche per le cure essenziali (cioè quelle non gravi nell'immediato ma che se trascurate possono portare a situazioni critiche direttamente ed indirettamente), per interventi di prevenzione e di continuità assistenziale (in particolare per donne, bambini e per coloro con malattie infettive), attraverso il codice STP (Straniero Temporaneamente Presente). "L'accesso alle strutture sanitarie (sia ospedaliere, sia territoriali) da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all'autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano" (comma 5, art. 35 D.L.ivo 286/98). Quest'ultima norma, tuttora pienamente in vigore, è presente nell'ordinamento italiano già dal 1995, attraverso un decreto legge (D.L. 489/95, art.13 più volte reiterato) voluto ed approvato dal centro destra anche con i voti della Lega. E questo perchè la "logica" della norma non è solo quella di "aiutare/curare l'immigrato irregolare" (per altro deontologicamente assolutamente corretta!) ma in particolare di tutelare la collettività: prevedere la denuncia contestuale alla prestazione sanitaria, creerebbe una barriera insormontabile per l'accesso e spingerebbe ad una "clandestinità sanitaria" pericolosa per l'individuo ma anche per la popolazione laddove possano esserci malattie trasmissibili.

Ormai esiste una significativa documentazione sul tema compresa la posizione degli ordini dei medici italiani, di alcune società scientifiche e dei ministri della sanità europei ... che sottolineano l'indispensabilità di questa impostazione per garantire concretamente la salute per tutti (è assolutamente intuitivo come il batterio, il virus o il parassita non faccia distinzione di etnia, status giuridico o colore della pelle).

Vogliamo sottolineare come questo clima di enfasi della "sicurezza" e criminalizzazione degli immigrati stia producendo danni per la salute degli immigrati stessi (tutte le strutture in Italia che si occupano di assistenza sanitaria ad immigrati irregolari denunciano una riduzione preoccupante degli accessi e non perchè siano diminuiti tali stranieri ma per il clima di sospetto e paura creatosi con ripercussioni gravissime anche sulla collettività: pensiamo alle badanti che non vengono a farsi curare o immigrati che vanno a lavorare in condizioni precarie di salute, o che vivono in condizioni di promiscuità con altri immigrati in regola o con italiani in condizione di fragilità sociale...). Per tali ragioni, potremmo dire che il "pacchetto sicurezza", pur non contenendo condizioni ostative all'accesso ai servizi sanitari, per come è stato previsto, percepito e presentato, di per sè è "patogeno" (causa di malattia/patologia) per gli immigrati e per la collettività.


Il Consiglio di Presidenza della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni

martedì 17 giugno 2008

La Polizia Conduce dei 'Pogrom' sugli Stranieri

Nel nome di Allàh il Misericorde il Clementissimo

Torino, 04 giugno 2008

Vogliamo denunciare un grave episodio, accaduto questa mattina, di cui è stata testimone una mediatrice interculturale di Moncalieri.Alle 08:30 circa, sul bus 67 (capolinea di Moncalieri), pieno di gente che a quell'ora è diretta a scuola o a lavoro, è salita una pattuglia della polizia, ha intimato a tutti gli stranieri di scendere, ha diviso maschi e femmine con bambini, ha chiesto il permesso di soggiorno.Molte persone avevano con sé solo la carta di identità italiana, altri il permesso di soggiorno, altri ancora né l'uno né l'altro. Tutto l'episodio si è svolto accompagnato da frasi quali : "non ce ne frega niente della vostra carta di identità italiana" , "è finita la pacchia", "l'Italia non è più il Paese delle meraviglie".Gli agenti hanno fatto salire tutti gli uomini su un cellulare, solo un uomo marocchino, mostrando la carta di identità italiana, si è rifiutato di salire, chiedendo di che cosa veniva accusato e che avrebbe fatto riferimento al suo avvocato. Gli agenti l'hanno lasciato andare.Nessuno dei passeggeri rimasti sull'autobus è intervenuto, anzi, molte delle persone presenti, anche sui balconi delle case intorno e sui marciapiedi, hanno applaudito.Ci aspettiamo che venga fatta chiarezza e che non si ripeta mai più un simile episodio in un Paese che si dichiara civile e democratico.

Associazione Almaterra

domenica 25 maggio 2008

Il sito dei bambini musulmani

Nel nome di Allàh il Misericorde il Clementissimo


Dei fartelli hanno costruito un sito in italiano per i bambini così da dare anche a loro un angolo dove poter imparare la loro religione e divertirsi giocando... che Allàh ricompensi questi nostri fratelli per il loro sforzo e invito chiunque abbia qualcosa da portare loro come contributo di non esitare a contattarli insha'Allàh... di seguito il link del sito:

martedì 13 maggio 2008

Concorso sulla Costituzione

Nel nome di Allàh il Misericorde il Clementissimo

LIBERIAMO LA LIBERTA’
Concorso sulla Costituzione italiana



Per la ricorrenza del 60° anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione italiana, i giovani musulmani e non sono invitati a scrivere un tema o un articolo sulla libertà in Italia.

Per il miglior tema o articolo in palio € 200,00*


Per maggiori informazioni visitate il forum:
www.lunacrescente.forumer.it
nella sezione “concorso” con le regole e il metro di giudizio per la valutazione finale.


il concorso è pensato anche per le persone che non scrivono in un italiano perfetto, ragion per cui l'italiano ha un punteggio basso nella valutazione.



*il montepremi potrebbe aumentare in caso di larga adesione inshaAllah. Vi chiedo di poter diffondere e stampare questo volantino tra i musulmani/e nelle moschee d'italia.Riferimenti: Usama e-mail
usy87@hotmail.com

lunedì 5 maggio 2008

I'm a Muslim video

Nel nome di Allàh il Misericorde il Clementissimo

Guardate questo video... dal titolo I'm a Muslim - Sono un muslmano...

venerdì 18 aprile 2008

Sugli Attentati Fronte Combattente Cristiano

Nel nome di Allàh il Misericorde il Clementissimo

Stava per “alzare il tiro” (contro i musulmani)

Arrestato Roberto Sandalo per “incendio doloso continuato e aggravato da discriminazione religiosa


Conferenza stampa del PM Spataro:
grave anche l’irresponsabilità di certi politici e giornalisti

Servizio di Abdullah Paolo Gonzaga (per Islam-onLine.it)

Roby il pazzo, come lo chiamavano in Prima Linea, l’organizzazione armata di sinistra, nell’ambito della quale su era macchiato di almeno 110 reati di cui tre omicidi, tutti cancellati in cambio della sua collaborazione con gli inquirenti, si era da tempo convertito ad una sua particolare visione del cristianesimo e della nazione.


Lo hanno preso la notte tra il 9 e il 10 aprile dopo che altre due auto erano state incendiate nei pressi del Centro islamico di Milano-Segrate e dopo che un altro veicolo era bruciato davanti all’ingresso della moschea di Via Quaranta, sempre nel capoluogo lombardo. Il quest’ultimo caso l’azione era stata rivendicata dal “Fronte Cristiano Combattente”, una sigla che aveva già firmato l’attentato che subì la sede milanese (e nazionale) dell’organizzazione umanitaria “Islamic Relief” giusto un anno orsono, il 13 aprile del 2007. In quell’occasione la rivendicazione minacciava di morte anche il sottoscritto, nella sua funzione di direttore delle attività in Italia dell’ente umanitario del Regno Unito.
Dopo I.R. furono attaccate la sede della Co.Re.Is in via Meda, un negozio appartenente ad un immigrato musulmano, per ben tre volte la moschea di Abbiategrasso.
Le indagini della DIGOS di via Fatebenefratelli si erano orientate negli ambienti dell’integralismo cattolico xenofobo e antislamico in cui spiccava la figura di Roberto Severini, questo il nome che Sandalo aveva assunto dopo la liberazione dal carcere (in tutto c’era rimasto più o meno due anni). Severini-Sandalo aveva cercato di entrare nelle Guardie Padane e il suo tentativo di infiltrazione era stato denunciato addirittura da Borghezio. Negli ultimi anni si era fatto vedere spesso in manifestazioni e marce antislamiche: contro la costruzione delle moschee di Colle val d’Elsa e Bologna e contro “l’islamizzazione dell’Europa” davanti all’ufficio milanese del Parlamento di Strasburgo.
E’ stato comunicato dalla Questura, che gli hanno trovato: una tanica contente 5 litri di benzina, un fucile ad aria compressa, due taniche di diserbante e altre bottiglie contenti miscele infiammabili, 7 bottiglie molotov già pronte con innesco in cartone e miccia di stoffa, un tubo di metallo con entrambe le estremità dotate di innesco, un ascia, altro materiale per il confezionamento di ordigni esplodenti, un manganello telescopico, uno spray urticante, un timbro con la scritta “Stop all’Islam” e altro materiale atto ad offendere.
Nella conferenza stampa tenuta nel pomeriggio in Questura il PM Spataro ha sottolineato la pericolosità del personaggio, che benché impunito è un pluriomicida (nel 1979, in meno di tre mesi uccise il vigile urbano Bartolomeo Mana durante una rapina di Prima Linea, un barista, Carmine Civitate e il dirigente Fiat Carlo Ghiglieno).




Il magistrato ha detto che le azioni antislamiche che gli vengono imputate hanno rischiato di provocare conseguenze ben più gravi delle semplici devastazioni materiali dei suoi obiettivi e che le ultime rivendicazioni e quanto ritrovato fanno pensare che si apprestasse ad un ulteriore salto di qualità. L’ultima rivendicazione, quella a seguito dell’incendio dell’auto di un frequentatore della moschea di via Quaranta, annunciava che avrebbe “alzato il tiro” circostanza questa che forse ha impresso un’accelerazione decisiva alle indagini già in corso.



Il PM ha voluto rassicurare la comunità islamica sull’imparzialità delle istituzioni e ha rammentato come l’uso del linguaggio da parte di chi ha un ruolo pubblico debba essere improntato al senso della responsabilità affinché a nessuno venga mai in mente di mettere in atto le frasi infuocate di certi leaders. Un ultima (benedetta) stoccata il dott. Spataro l’ha riservata a “certa stampa e certi giornalisti” che al momento degli attentati parlarono di “faide interne” alla comunità dei musulmani di Milano. Il magistrato ha denunciato il pericolo che deriva da un atteggiamento di questo tipo e l’irresponsabilità di chi fa certe dichiarazioni o scrive certe cose.
Alle pressanti domande dei giornalisti presenti il PM o non ha voluto confermare né smentire la possibilità di altri fermi, limitandosi a dire che le indagini sono in corso.


E se tanto mi da tanto Roby il pazzo non starà molto a cantarsela… con i suoi precedenti…

lunedì 14 aprile 2008

Appello Islamico

Nel nome di Allàh il Misericorde il Clementissimo

Pubblico qui un appello giuntomi da un carissimo fratello di più che fiducia e qui vi riporto nella speranza che possa utile.

salam alaikum fratelli e sorelle.
In Albania circa 2 mesi fa son state cacciate dalla scuola superiore due ragazze musulmane che portavano il velo. Il motivo è stato solamente perchè esse portavano il Hijab, nonostante che in Albania non ci dovrebbero avere problemi nel portare il Hijab nelle scuole. Il padre delle ragazze vuole fare causa alla scuola e vuole iscrivere le sue figlie in una scuola privata in modo tale che loro abbiano l'istruzione che meritano. Purtroppo i soldi in Albania non piovono dal cielo e abbiamo chiesto l'aiuto dei fratelli e le sorelle qua in Italia in modo tale da contribuire nel birry wa ttaqwa. Qualsiasi offerta anche se minima è gradita e speriamo che Allàh la moltiplichi il Giorno del Giudizio con tantissimi zeri....Jasakumu Allahu khayran bi alf jasaa

Carta PostePay
Numero carta : 4023 6004 2958 1764
data di scadenza : 09/10 Titolare della carta: Edvin

Arrestato Il Crociato

Nel nome di Allàh il Misericorde il Clementissimo


TERRORISMO: ISLAMIC RELIEF, ARRESTO SANDALO NON CI SORPRENDE

IL DIRETTORE DELL'ONG ISLAMICA OBIETTIVO DI UN ATTENTATO COMPIUTOLO SCORSO ANNO DALL'EX PRIMA LINEA


Milano, 10 apr. - (Aki) - "Non siamo affatto sorpresi per l'arresto ordinatodalla procura di Milano dell'ex Prima Linea, Roberto Sandalo, in merito alleindagini sugli attentati contro le moschee e i centri islamici lombardi". E'questa la reazione di Abdullah Gonzaga, direttore per l'Italia dell'ongIslamic Relief, oggetto nell'aprile dello scorso anno di un attaccoincendiario compiuto con il lancio di una bomba molotov contro la propriasede milanese. "L'attentato che abbiamo subito noi è stato il primo dellaserie che ha poi toccato gli altri centri islamici della regione - spiegaGonzaga ad AKI - ADNKRONOS INTARNATIONAL - ed è stato l'unico a essererivendicato con una sigla che era quella del fantomatico 'Fronte cristianocombattente' che lanciava minaccia nei miei confronti".Gonzaga confermaquanto trapelato in queste ore dalla procura, che parla della partecipazionedi Sandalo a manifestazioni di carattere anti-islamico tenutesi a Milano."Avevamo saputo che questo personaggio era entrato nelle fila di gruppi notiper le loro posizioni islamofobiche - afferma -. Inoltre era stato visto auna manifestazione anti islamica che si è svolta a Milano in occasionedell'11 settembre. Sin dall'epoca sostenevo che solo persone che hanno inodio le organizzazioni impegnate nel dialogo interreligioso e che cercano dicostruire ponti tra diverse culture e fedi potevano essere i responsabili diquegli atti. Temiamo che chi ci ha attaccato frequenti proprio quegliambienti".



(Ham/AKI)10-APR-08 14:23

giovedì 10 aprile 2008

La Finanza Islamica

Nel nome di Allàh il Misericorde il Clementissimo

Principali elementi di finanza islamica:

· il Corano proibisce l’interesse che rimane sempre illegittimo
· non può esserci guadagno senza compartecipazione al rischio, nel caso di un prestito che non comporta la spartizione del rischio, ogni rimborso che superi l’ammontare del prestito è RIBA’ , e quindi Haram (vietato)
· sono vietati gli investimenti verso aziende produttrici o che trasformano: alcool, prodotti a base di suini, servizi di investimento, finanziarie, banche, assicurazioni, azzardo, hotel, casinò, cinema, musica, media, pornografia, scommesse, armi, difesa militare, trasformazione del tabacco.
· Sono vietati investimenti verso aziende che abbiano sopravvenienze attive derivanti da interessi bancari superiori al 5% delle entrate (a meno che non siano destinate a scopi sociali o caritatevoli)
· Le aziende che compongono il Dow Jones Islamic Market devono :
-avere un rapporto tra il loro debito totale e la capitalizzazione media del mercato annuale superiore o uguale al 33%
-avere un rapporto tra la somma della cassa e di titoli che danno diritto a una parte di utile in forma di dividendo diviso la capitalizzazione media del mercato annuale superiore o uguale al 33%
-avere un rapporto crediti verso la clientela sul totale attivo superiore o uguale al 45%
· No acquisto titoli obbligazionari (poiché prevedono un interesse predeterminato all’origine)
· I flussi economici delle attività musulmane non devono mischiarsi con quelli non islamici (ad esempio nel caso di una Banca italiana che apra uno sportello islamico sarebbe necessaria una perfetta separazione contabile dello sportello islamico rispetto alle altre attività “contaminate” dall’applicazione di tassi di interesse.
· È probito chi incoraggia il monopolio
· Secondo la Shari’à ricorrere al debito non dovrebbe essere considerato un fenomeno ordinario e naturale ma utilizzato solo in caso di necessità
· Mutui erogati quindi senza interessi

ALCUNI CONTRATTI RISPETTOSI DELLA SHARI’A’

-Mudaraba (accomandita) dove la banca svolge il ruolo di intermediario commerciale, che compra le merci necessarie ai suoi clienti rivendendole loro e realizzando un profitto.
Si divideranno gli eventuali profitti, ma non le perdite che rimangono a totale carico della Banca.
-Musharaka (Associazione) la banca ed un imprenditore conferiscono capitale in un progetto determinato dividendo il profitto atteso secondo la percentuale stabilita. Ognuno sopporta l’eventuale perdita
-Ijàra wa iqtinà Operazioni di Leasing : il cliente paga periodicamente un canone comprensivo del costo d’acquisto del macchinario sostenuto dalla banca e un canone d’affitto per l’utilizzo del bene strumentale
-bai’mu’ajjal vendita a termine
-muràbaha vendita a premio
-Al-Istisnà appalto islamico: contratto attraverso il quale una delle parti ordina all’altra di fabbricare e fornire un bene, descritto nel contratto, con data di consegna,prezzo e data di pagamenti determinati.
-Al-Istisnà al-Tamwili : due contratti istisnà , nel secondo contratto la Banca subappalta a un contractor la fabbricazione del bene secondo specifiche previste.
-Salam contratto di vendita il cui il pagamento viene effettuato anticipatamente al momento della stipula, a fronte della consegna del bene o del servizio in una data
futura. Viene normalmente adoperato per beni fungibili con pagamento rateale.
-Manzil Murabaha : si tratta del Mutuo islamico, è stato lanciato a Londra dalla Unit Bank od Kuwait : unico inconveniente , costa il 40% in più di un mutuo normale (doppio trasferimento di proprietà, accantonamento del 100% da parte della Banca dell’importo erogato per tutelarsi dall’insolvenza , doppia imposizione fiscale;
Il cliente sceglie l’immobile, si accorda sul prezzo col venditore. Il cliente paga lo 0,1% del prezzo di acquisto per fare eseguire la perizia. La banca acquista l’immobile e lo rivende al cliente con ricarico. Il cliente paga le rate uguali, mensili per un periodo di 15 anni. L’immobile è registrato a nome del cliente con ipoteca legale a garanzia della banca. Nel prezzo che il cliente paga sono comprese le spese amministrative ed un rendimento per coloro che hanno investito nella banca e fornito i fondi del mutuo e per un margine di profitto.
-Manzil ijara, garantisce invece maggiore flessibilità al cliente. Il cliente sceglie l’immobile e si accorda sul prezzo.La Banca acquista l’immobile e si accorda per rivenderlo allo stesso prezzo entro un max di 25 anni. Durante questo periodo il cliente paga l’affitto alla banca.L’affitto viene fissato di anno in anno e corretto al ribasso per tenere conto delle rate già pagate . Il cliente può acquistare dalla Banca l’immobile in qualsiasi momento. L’affitto contiene tre elementi : il rimborso della somma che la banca ha utilizzato per acquistare l’immobile, l’affitto dell’immobile che è fonte di profitto per la banca, e la rata mensile che è la somma che serve a coprire il costo dell’assicurazione che la banca deve pagare sull’immobile.

Uno dei TANTI vantaggi della finanza islamica: comprendere meglio il “rischio” nella realtà in cui operano.
La distanza dal rischio reale riduce la vera conoscenza e comprensione di tale rischio (vedi crisi mondiale americana dei mutui sub-prime).

Maggiori Gruppi bancari Islamici :
DALLAH ALBARAKA GROUP (Arabia Saudita)
LA DAR AL MAAL AL ISLAAMI Trust (Famiglia Reale Saudita)
AL-RAJHI GROUP (Arabia Saudita)
TII-THE ISLAMIC INVESTOR (Kuwait)

Istituzioni Multinazionali NON islamiche :
CITIBANK, HSBC BANK Plc, BNP Paribas, ABN Amro, Sociètè Generale, UBS, PICTET, BARCLAYS.
Che hanno già iniziato ad usare tecniche islamiche per la loro attività verso clienti musulmani.

domenica 6 aprile 2008

Lo Sceicco Ahmad Deedat

Nel nome di Allàh il Misericordioso il Clementissimo

Ahmed Hoosen Deedat è nato il 1918 a Tadkeshvar nella provincia di Surat ad est dell’India, da Hoosen Qassim Deedat, un africano del sud. Ahmed Deedat raggiunse il padre in Sudafrica all’età di nove anni, dove cominciò a frequentare la scuola islamica “Anjuman Islamic” dove apprese gli insegnamenti del Corano e della lingua inglese. In seguito studiò in una scuola statale, fino al 1934. In India e in Africa ha frequentato e lavorato con gli ebrei, che gli causarono diversi problemi, e con i missionari cristiani britannici. Nel periodo in cui era a stretto contatto con i missionari, Deedat non conosceva molto bene l’Islam, e soffriva così per questa mancanza, poiché non riusciva a dare spiegazioni soddisfacenti ai cristiani, sia sulla Bibbia, sia sul Corano. All’improvviso venne a conoscenza dell’esistenza di un libro, pubblicato nel 1915, che gli cambiò la vita e s’intitola “Izharu alhaqq”, (La verità giusta). Questo libro divenne per Deedat un’arma di difesa dai missionari, ed incominciò ad avere con loro lunghe conversazioni, dei veri e propri dibattiti. In uno di questi conobbe un inglese musulmano, M. Fairbax.
Un giorno M. Fairbax non si presentò ad uno dei dibattiti e Deedat lo sostituì, per un lungo periodo che durò ben tre anni. Deedat di giorno lavorava e la sera studiava in un liceo tecnico, il M. L. Sultan, dove studiava dattilografia, contabilità, matematica e altre materie. I testi sacri quindi, non li ha approfonditi a scuola, bensì per conto suo, era un’autodidatta, attento e preparato. Dopo aver sviluppato la sua conoscenza culturale e religiosa, nel 1949 decise di viaggiare, anche perché non pensava di rimanere a lungo in Sudafrica. Il Pakistan è stato il primo paese che l’ha colpito perché gli ricordò l’India, il suo paese d’origine.
Rimase in Pakistan per tre anni, per lavoro. Riconobbe l’utilità della sua esperienza come venditore e come impiegato nell’amministrazione, ciò lo mise di fronte a due scelte, doveva decidere se ottenere la cittadinanza pakistana o tornare in Sudafrica. Scelse quest’ultima. In Sudafrica gli offrirono un lavoro e sostituì -dopo qualche anno di gavetta- il direttore passato all’altra vita. Deedat aveva già lavorato in quel settore amministrativo. Dopo un po’ di tempo lasciò il lavoro per fare Dawa, (Invito all’Islam) in tutto il mondo.
Cominciò così ad organizzare dibattiti religiosi sul cristianesimo, ebraismo e Islam con personalità religiose. Dibattiti eccellenti dal 1954, interminabili discussioni con i cristiani, con i quali si dimostrò molto schietto, non si nascondeva dietro a lunghi ed inutili discorsi, era diretto e spiegava le cose con il sorriso. Deedat era più di un semplice studioso della Bibbia, spiegava degli aspetti del testo cristiano e del Corano a molti ancora sconosciuti. Un giorno, un gruppo di turisti lo chiamarono a Johannesburg per tenere dei dibattiti in occasione della nascita del Profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui), la celebrazione si chiama “dikr al mawlìd al nabawi”.
Prese l’aereo senza esitare e disse: “Johannesburg e perché no Durban?”. Era il 1958. Nel Dicembre di quell’anno tenne la prima conferenza, e la seconda a Durban, come lui desiderava. Ci fu così l’occasione per ottenere la residenza 75 km da Durban. Fece costruire il centro della pace “As-salam”, centro di formazione per i musulmani, per poi diventare in seguito un centro mondiale per Dawa, l’Islamic Propagation Centre International (IPCI). Nel 1959 la sua conoscenza arrivò ad un livello superiore e diventò così Guida islamica. Ha ottenuto riconoscimenti da parte di paesi musulmani, cristiani, buddisti e indù, come in Europa, in America, in Africa, in Asia. Nella regione del CAP a Green Point tenne una delle migliori conferenze di fronte a 3 mila persone, che rimasero ammutolite dinnanzi a tanta preparazione. E’ stato triste il giorno in cui, all’IPCI, Deedat perse improvvisamente la parola, il più grande dono di Dio, che possa aver ricevuto, per far conoscere, attraverso i suoi dibattiti, il Vero messaggio dell’Islam al mondo intero. Si ammalò nel 1996, dopo il suo breve soggiorno in Australia, dove si era recato per i suoi dibattiti, tra i migliori mai riusciti, di fronte ad una grande folla a Sydney, proprio nel periodo di Pasqua, dal titolo “Il punto di vista di un musulmano”. E’ stata la sua ultima lezione. Costretto ormai a letto a causa della sua malattia durata circa 10 anni, fino al momento in cui è passato all’altra vita, l’8 Agosto 2005.
Ha scritto diversi volumi che trattano argomenti diversi come: la religione, la politica, ecc…
Inoltre ha scritto: “La Bibbia è la parola di Dio?” e “Gli arabi e Israele: conflitto o conciliazione?”. Il suo primo libro “Muhammad nell’Antico e Nuovo Testamento” risale agli inizi degli anni 50.

Che Allàh gli usi Misericordia

Traduzione del fratello
AbdEl Kawi M. Dello Russo

giovedì 3 aprile 2008

mercoledì 2 aprile 2008

La Vita Terrena

Nel nome di Allàh il Misericorde il Clementissimo

Uno scienziato dell'Islàm disse una volta per far comprendere un concetto chiave dentro l'ideologia islamica ai suoi discepoli:

I beni, i benefici, i godimenti, i piaceri ... terreni sono come l'ombra di un uomo. Esso molto spesso si mette ad inseguirla cercando di afferrarla mentre essa gli sfugge; il musulmano, invece, va avanti per la sua strada sicché essa lo insegue.

Disse un altro sapiente:

La vita terrena è il paradiso del miscredente ed è l'inferno del credente

Dice l'Onniscente:

Ma voi preferite la vita terrena, (16)
mentre l'altra è migliore e più duratura. (17)
[Sublime Corano; LXXXVII:16-17]
Ai miscredenti abbiamo reso piacevole la vita terrena ed essi scherniscono i credenti. Ma coloro che saranno stati timorati saranno superiori a loro nel Giorno della Resurrezione. Allah dà a chi vuole, senza contare.(212)
[II:212]

Questa vita terrena non è altro che gioco e trastullo. La dimora ultima è la [vera] vita, se solo lo sapessero! (64)
[XXIX:64]

venerdì 28 marzo 2008

L'Associazionismo e l'ostentazione

Nel nome di Allàh il Misericorde il Clementissimo

Il più grande peccato è l’associare altri ad Allàh, ed è di due tipi:
il primo è rendere Allàh socio e adorare altro a suo posto come sassi, piante, sole, luna, profeti, maestri, astri, re o altro… e questo è il più grande peccato che l’uomo può commettere e che Allàh ha citato dicendo nel Sublime Corano in diverse ayat (di cui riportiamo solo alcune)
[1]:

48. In verità Allàh non perdona che Gli si associ alcunché ; ma all’infuori di ciò perdona chi vuole. Ma chi attribuisce consimili ad Allàh commette un peccato immenso.

116. No! Allàh non perdona che Gli si associ alcunché. Oltre a ciò, perdona a chi vuole. Ma chi attribuisce consimili ad Allàh, si perde lontano nella perdizione.[2]
13. Attribuirgli associati è un’enorme ingiustizia.[3]

72. Quanto a chi attribuisce consimili ad Allàh, Allàh gli preclude il Paradiso, il suo rifugio sarà il Fuoco.[4]
Quindi chi associa altri ad Allàh e muore in questa sua condizione senza alcun dubbio il suo destino è l’Inferno; così come chi muore testimone dell’Unità e dell’Unicità e dell’Unipersonalità di Allàh entra in Paradiso, anche se può subire il castigo dell’Inferno. Nel Sahih viene riportato che il Profeta - che Allàh lo Benedica e lo abbia in Gloria - disse ripetendo tre volte: ‘Non volete che vi informi dei più gravi kaba’ir (i più gravi peccati)?’; risposero: ‘al contrario o Profeta di Allàh’; disse - che Allàh lo Benedica e lo abbia in Gloria - mentre era sdraiato: ‘l’associare altri ad Allàh e l’opporsi ai propri genitori ’ – poi si sedette e continuò – ‘ anche il dire il falso e il testimoniare il falso ’ e continuò a ripeterla fino a che non pensammo: magari non lo avesse detto. (hadith su cui si concorda l’autenticità) rafforzato dal hadith già riportato in cui disse - che Allàh lo Benedica e lo abbia in Gloria : evitate le sette abominevolezze e poi citò come primo l’associare altri ad Allàh (as-shirq).

Il secondo tipo di associazionismo (shirq) invece è ciò che viene chiamato ar-riya’: l’ostentazione, ovvero fare (o evitare di fare) un’azione buona per essere visti e lodati dalla gente. Egli L'Altissimo ci avverte di questo nel Sublime Corano:

110. Chi spera di incontrare il suo Signore compia il bene e nell’adorazione non associ alcuno al suo Signore.[5]

Confermando e completando il Messaggero di Allàh - che Allàh lo Benedica e lo abbia in Gloria - disse: ‘ Attenzione dal compiere il piccolo shirq ‘, dissero ‘cos’è il piccolo shirq O Messaggero di Allàh? ‘, rispose - che Allàh lo Benedica e lo abbia in Gloria: ‘ l’ostentazione (ar-riya’). Allàh l’Altissimo dice il giorno in cui vengono ricompensati i suoi servi per le loro azioni, andate da coloro per i quali operavate con ostentazione (riya’) e vedete se possono ricompensarvi ‘
[6]
Disse anche - che Allàh lo Benedica e lo abbia in Gloria: ‘ Allàh dice: chi compie un’azione avente come fine Me e altri a cui mi associa, allora questa azione è per colui con cui mi ha associato e io da questa mi dissocio ’[7]
Ci riporta Abi Huraira - che Allàh si conpiaccia di lui - che il Messaggero di Allàh - che Allàh lo Benedica e lo abbia in Gloria - disse: ‘ è possibile che uno digiuna (sa’im) e non ottiene niente del suo digiuno se non la fame e la sete, ed è possibile che uno rimanga sveglio [in adorazione] durante la notte e non ottiene niente dalla sua veglia se non il sonno ‘; ovvero che se il suo digiuno e la sua adorazione non hanno come fine unico il Volto dell’Altissimo allora non hanno alcuna ricompensa.[8]
Ci è stato riportato anche di lui - che Allàh lo Benedica e lo abbia in Gloria - che disse: ‘colui che opera al fine della sua apparenza e il suo prestigio [tra la gente] è come colui che riempie il suo sacco di legname e entra nel mercato volendo comprare e quando lo apre dinanzi al venditore trova solo legname con il quale si colpisce la testa [per il suo rammarico], mentre non ha alcun beneficio nel suo sacco se non il dire della gente: com’è pieno il suo sacco, senza che però gli venga dato niente. Così come colui che opera per la sua apparenza e il suo prestigio [tra la gente] non ottiene niente dal suo operato se non le lodi della gente e non ha alcuna ricompensa nella vita Ultraterrena. ‘[9]
Mentre Allàh l’Altissimo dice:

23. Abbiamo giudicato le loro opere e ne abbiamo fatto polvere dispersa.[10]

Ovvero le opere che hanno compiuto consociando alla ricompensa di Allàh altre ricompense non avranno alcun valore e la renderà come una polvere dispersa.

Ci riporta ‘adiyu Ibnu Hatim Atta’iyyi - che Allàh si compiaccia di lui - del Messaggero di Allàh - che Allàh lo Benedica e lo abbia in Gloria - disse: ‘ Viene ordinato, il Giorno del Giudizio, di condurre un gruppo di persone in Paradiso fino a che non vi sono entrati, respirato dal suo profumo, visto i suoi palazzi e ciò che Allàh ha preparato per coloro che la abiteranno, viene poi ordinato di tirarli fuori perché non avranno nessun godimento e ritornano con dispiacere e pentimento che nessuno, ne i primi ne gli ultimi, sono mai tornati con un sentimento tale e dicono: Dio se ci avessi condotto all’Inferno prima che ci mostravi quello che ci hai mostrato di godimenti che hai riservato a costoro, [il nostro dolore] sarebbe stato meno penoso. Allàh l’Altissimo risponde: ‘ed è quello che volevo. Quando vi ritiravate [solitari] mi combattevate con gravi peccati, e quando incontravate la gente la incontravate mukhbitin e operavate con ostentazione (riya’) nelle vostre opere verso la gente contrariamente a ciò che mi davate con [sincerità dal] il vostro cuore. Davate importanza alla gente e non la davate a Me, riconoscevate la maestà alla gente e a Me no, avete rinunciato per la gente e per Me non avete rinunciato, oggi vi faccio assaggiare il mio castigo più grave assieme al mostrarvi la mia miglior ricompensa di cui vi ho privato.
[11] Un uomo chiese al Messaggero di Allàh - che Allàh lo Benedica e lo abbia in Gloria: ‘quale è la salvezza?’; rispose - che Allàh lo Benedica e lo abbia in Gloria: ‘non volere ingannare Allàh’, disse l’uomo:’ e come è possibile voler ingannare Allàh?’, rispose - che Allàh lo Benedica e lo abbia in Gloria: ‘compiere un’azione che Allàh e il Suo Messaggero ti hanno ordinato di fare con l’intenzione di avere una ricompensa che non sia il Volto di Allàh; e stai attento dall’ostentazione (ar-riya’) in quanto è il piccolo shirq[12], l’ostentatore il Giorno del Giudizio verrà chiamato dinanzi a tutta la gente con quattro nomi: o ostentatore, o traditore, o fajir, o perdente, sviato è il tuo operato, persa è la tua ricompensa, non hai nessuna ricompensa da noi, vai e prendi la tua ricompensa da chi operavi per lui, o falso.[13]
È stato chiesto ad alcuni saggi – che Allàh li usi misericordia – chi è il mukhlis (sincero)? Risposero: il mukhlis è colui che nasconde le proprie buone azioni (hasanat) come nasconde le sue cattive azioni (sayi’at). Venne chiesto ad altri di loro qual è la caratteristica dell’Ikhlas (sincerità)? Risposero: il non amare la lode della gente. Mentre il Fadil banu ‘ayad - che Allàh si compiaccia di lui - disse: ‘evitare un lavoro per paura della [lode della] gente è ostentamento (riya’), il lavoro con ostentamento per la gente è shirq (associazionismo), mentre l’ikhlas (devozione) c’è se Allàh ti preserva da queste due.’


[1] le ayat nel Sublime Corano che citano in vari modi l’associare altri ad Allàh (as-shirq) sono circa centosessantacinque ayah.
[2] Surat An-Nisa’ – 48, 116
[3] Surat Luqman, 13
[4] Surat Al-Ma’idah, 72
[5] Surat Al-Kahf, 110
[6] Riportato dal imam Ahmad da Ibnu Abbass e dal Bayhaqi; Almundariy disse di questo Hadith nel libro attarghib wa attrhib hatdith buono (jayid). Oltre ad essere riportato da altre fonti con diverse parole ma con un unico significato.
[7] Riportato da Ibnu Majid con giusti riferimenti (musnad sahih) e da Muslim con la sola omissione dell’ultima parte ‘e io da questa mi dissocio’.
[8] Riportato da Iben Majid, dal imam Ahmad, dal Tabarani e dal Hakim; riportato anche dal Bayhaqi e da Iben Mardawih con diverso riferimento.
[9] Ibnu Hujrah disse nel libro alZawajir che queste sono parole di alcuni saggi e che non è nei ahadith del Nobile Profeta sas.
[10] Surat Al-Furqan, 23
[11] Riportato da At-Tabariy, da Abu Na’im e dal Baihaqi e da altri.
[12] Cioè è un modo di associare nelle azioni altri fini all’unico fine ovvero l’ottenere la ricompensa da Allàh e da nessun altro che Egli swt.
[13] Riportato da Iben Abi Ad-Dunya riferito da Jabla Alyahsibi riferito da sahibiy ed è debole di referenziati.

domenica 16 marzo 2008

I tre consigli

Nel nome di Allàh il Misericorde il Clementissimo

Un giorno un uomo catturò un uccellino. L’uccellino disse: “ Non ti sarò di nessuna utilità da prigioniero, liberami ed io ti darò tre consigli preziosi”. L’uccellino gli promise che il primo consiglio glielo avrebbe dato mentre si trovava tra le sue mani, il secondo quando si sarebbe trovato sul ramo di un albero e il terzo quando si sarebbe trovato in cima ad una montagna.

L’uomo accettò le condizioni e chiese all’uccellino il primo consiglio.

“Se perdi qualcosa – disse l’uccellino – anche se la desideri più della tua stessa vita, non rattristarti mai”.

L’uomo come d’accordo, liberò l’uccellino e lui si mise sul ramo dell’albero.

“Non credere mai alle cose che vanno in contro ad una giusta e sana logica” - diede l’uccellino come secondo consiglio. Poi prese il volo e andò in cima della montagna. Da li disse all’uomo:

“Poverino. Dentro alla mia pancia si trovano due grosse pietre preziose. Se mi avessi ucciso adesso quelle pietre preziose sarebbero tue.”

L’uomo si rammaricò per quello che aveva perso, chiese all’uccellino il terzo consiglio.

“ Tu sei veramente sciocco” – disse l’uccellino.

“ Mi stai chiedendo il terzo consiglio mentre non ti sei soffermato neanche un attimo sui primi due consigli.”

“ Ti ho detto di non rammaricarti per le cose che perdi, e di non credere alle cose che vanno in contro alla giusta e sana logica. E in questo momento tu stai facendo proprio il contrario dei miei consigli. Ormai sei preda a delle ridicole assurdità e ti stai rammaricando sul fatto di aver perso qualcosa. Non vedi o pover uomo che io sono troppo piccolo per tenere dentro di me due grosse pietre preziose? Sei veramente sciocco. E per questo che continuerai ad essere prigioniero ai confini umani."

mercoledì 12 marzo 2008

Testimonianze

Nel nome di Allàh il Misericorde il Clementissimo

La testimonianza del grande orientalista francese “Gustave Le Bon”.

“Muhammad[1] sopportava i maltrattamenti e le sofferenze con serenità e grande pazienza”. “Muhammad trattava con saggezza e tolleranza i Qurashiti, rimasti i suoi nemici per 20 anni. Li aveva salvati con grande difficoltà dalla rivolta dei suoi Compagni, si limitò a cancellare le immagini nella Ka’aba e a purificarla dai 360 idoli, che ordinò di gettare e distruggere. Quindi proclamò la Ka’ba santuario dell’ Islam, quale è tutt’ora a partire da quel momento”.
“Se gli uomini venissero valutati attraverso le loro nobili azioni, si potrebbe affermare che Muhammad è il più grande uomo che la storia abbia mai conosciuto”.

La testimonianza del grande orientalista francese “Gustave Le Bon”.

“Conquistando Gerusalemme Omar Ibn Al-Khattab mostrò grandissima tolleranza verso la loro gente, in ambito di religione, denaro e abitudini. A loro spettava pagare solamente una piccola tassa. Gli arabi espressero questa tolleranza anche nei confronti delle città siriane. Presto tutti gli abitanti accettarono con serenità il modo di governare degli arabi; molti di loro si convertirono all’Islam dal cristianesimo ed impararono perfino la lingua Araba”.
“Salah Eddin
[2] fu molto lontano dall’imitare il comportamento dei crociati che massacrarono sistematicamente i musulmani; si limitò solamente a richiedere una tassa di importo molto piccolo, vietando ogni saccheggio.”
“Oltre che per la tolleranza, gli arabi in Spagna erano noti per il loro comportamento cavalleresco. Queste sono le leggi della cavalleria: trattare i deboli con gentilezza e misericordia, rispettare la loro parola, i loro beni...
È veramente un peccato che i popoli cristiani non siano arrivati ad avere quel grado di tolleranza, quel rispetto per le religioni altrui, senza mai tentare di imporre un credo con la forza.”

La testimonianza del noto scienziato britannico "Sir. Arnold Walker Thomas".

“Muhammad ottenne una leadership per un periodo che avrebbe potuto essere accessibile per qualsiasi altro leader indipendente. L’unica differenza era che il legame religioso tra i musulmani era al pari del legame di sangue. Nello stesso tempo instaurò un sistema politico completamente distinto da qualsiasi altro.”
“L'imposizione della tassa sui cristiani non era considerata – come alcuni ricercatori vogliono farci credere – una sorta di punizione per avere rifiutato di accettare l’Islam; usavano pagare questa tassa come gli altri non musulmani, la cui religione impediva di arruolarsi nelle truppe dei musulmani. Così essa era versata in cambio della protezione da parte di questi ultimi.”

La testimonianza del noto scienziato britannico "Sir. Arnold Walker Thomas".

“Dagli esempi dati sopra di tolleranza verso i cristiani arabi da parte dei musulmani vittoriosi del primo secolo dopo l’Egira[3] e perseguito anche dalle generazioni successive, possiamo certamente dedurre che le tribù cristiane che abbracciarono l’Islam, lo fecero per scelta loro e libera determinazione. I cristiani arabi che vivono oggi tra i musulmani, sono una testimonianza di questa tolleranza”.
“…Non abbiamo mai sentito di nessun tentativo di un piano preparato per costringere i non musulmani ad accettare l’Islam, o di qualsiasi persecuzione organizzata con l’obiettivo di sterminare il cristianesimo. Se i Califfi avessero optato per quel piano, avrebbero cancellato facilmente il cristianesimo come avvenne per l’Islam in Spagna durante il regno di Ferdinando e Isabella, o con lo stesso metodo utilizzato da Luigi XIV che puniva con la morte i protestanti in Francia, o ancora con lo stesso comportamento tenuto dalla Gran Bretagna che tenne gli ebrei distanti per 350 anni. Le chiese orientali in Asia si sono distaccate completamente dal regno cristiano, che le aveva abbandonate considerandole sette eretiche; di conseguenza, solo il fatto che queste chiese esistano ancora oggi è una prova schiacciante che testimonia la politica di tolleranza adottata dei vari governi musulmani verso i non musulmani”.

La testimonianza del grande poeta francese "Alphonse de Lamartine".

“Chi oserebbe paragonare i grandi della storia a Muhammad? I personaggi più famosi hanno solamente fabbricato armi, istaurato leggi, consolidato imperi. Hanno ottenuto poteri materiali che spesso si sgretolavano davanti ai loro occhi. Quest’uomo non smosse solamente truppe, leggi, imperi, popoli, ma milioni di persone che all'epoca costituivano un terzo degli abitanti del mondo; smosse gli altari, gli dei, le religioni, le idee, i credo e le anime.
Considerando i criteri con i quali si misurano i grandi dell’umanità, dovremmo domandarci: esiste veramente qualcuno più grande di lui?”

La testimonianza del grande scrittore inglese "George Bernard Show".

"Muhammad fu l’anima della misericordia, la sua influenza è sopravvissuta attraverso il tempo. Non c’è nessuno fra quelli che vissero con lui, né fra quelli che hanno vissuto dopo che l’abbia dimenticato".

La testimonianza del grande scrittore inglese "George Bernard Show".

“È la religione della democrazia e del libero pensiero, la religione dei saggi; secondo la mia conoscenza non esiste una religione con un sistema sociale sano come quello chi si basa sulle regole e sugli insegnamenti dell’Islam. L’islam è l’unica religione che mi sembra possegga questa capacità di assimilare le fasi dei cambiamenti dell’esistenza, che la rende applicabile in ogni epoca ”.

“ L’ho studiato – il meraviglioso uomo e nella mia opinione ben lungi dall’essere un anti-Cristo, dovrebbe essere chiamato “il salvatore dell’ umanità”.”

“Uno studioso ha un grande bisogno di un uomo che pensa come Muhammad, questo Profeta che ha permesso a questa religione di godere di tanto rispetto e stima; è la più forte religione, capace di digerire le civiltà, e per sempre. Vedo che molti si sono convertiti con convinzione, e credo che questa religione conoscerà la sua gloria in questo continente (cioè l’Europa).”
“Credo che se un uomo come lui avesse assunto la guida del mondo moderno, avrebbe avuto successo nel risolvere i suoi problemi, in un modo che avrebbe recato più pace e serenità.”

La testimonianza del grande scrittore inglese "Thomas Carlyle".

“I fanatici e gli atei osano sostenere che lo scopo di Muhammad era la ricerca della fama personale, della lussuria e del potere. In verità il cuore di questo povero, stremato dalla fatica, dagli occhi lucenti e grande spirito, era pieno di misericordia, bontà, tenerezza, lealtà e saggezza. Le sue idee erano molto lontane dall’avidità e le sue intenzioni non erano dirette al raggiungimento del potere e della fama.”

“Rudi segni di genio poetico, di qualunque cosa è migliore e vera, sono visibili in questo uomo. Un forte illetterato intelletto; percezione, cuore; un forte uomo selvaggio, che poteva essere, se lo desiderava, un poeta, un cavaliere, un re, o un qualsiasi altro eroe.”

La testimonianza del grande orientalista americano "Washington Irving".

“Il suo trionfo militare non destò in lui né orgoglio né vanagloria, come sarebbe accaduto nel caso di uno scopo egoistico. Nell’epoca del suo grande potere ha mantenuto la stessa semplicità di modi che gli apparteneva al tempo delle avversità. Molto distante da affettazione regale, si dispiaceva se, entrando in una stanza, un segno inusuale di rispetto gli veniva mostrato.”

La testimonianza del grande novellista tedesco " Wolfgang Goethe".

“Ho cercato attraverso la storia il modello ideale di uomo, e non ho trovato altri che il Profeta Muhammad (pace e benedizioni su di lui).”

La testimonianza del famoso storico americano,“Will Durant”.

”Se misurassimo la grandezza tramite l’estensione dell’influenza lasciata dai grandi uomini nei cuori delle persone, vedremmo che Muhammad è stato uno dei più grandi uomini mai conosciuti nella storia dell’umanità”.

La testimonianza del famoso storico americano,“Will Durant”.

“Alla gente del Libro - cristiani, zoroastriani, ebrei e sabei - il califfato Ummayyde offriva un grado di tolleranza a mala pena raggiunto dai paesi cristiani di quei tempi. Avevano libertà di culto, mantenendo le loro chiese e templi”. “Infatti, fino al terzo secolo dopo l’Egira, l’effettiva maggioranza dei paesi del Levante rimase cristiana. Gli storici raccontano che nell’impero Islamico, all’ epoca di Ma’mùn (813-833), vi erano 11,000 chiese, molte sinagoghe e templi degli adoratori del fuoco. I cristiani erano liberi di celebrare le loro festività in pubblico, e i pellegrini – cristiani - andavano tranquillamente a visitare i loro mausolei in Palestina. Anzi, i musulmani fecero ancora di più per garantire la sicurezza ai cristiani: nel nono secolo d.C. il governatore di Antiochia assunse una guardia speciale per evitare che le diverse sette cristiane si uccidessero tra di loro dentro le chiese. Nei monasteri invece, si diffusero fra i monaci i lavori agricoli e quelli per la bonifica del terreno, e gli arabi ammiravano il lavoro che svolgevano in quei settori. Col passare del tempo, anche i non-musulmani adottarono la lingua araba come lingua madre, indossarono vestiti arabi e finirono con il convertirsi all’Islam e seguire la legge del Corano.”

La testimonianza dello scienziato americano contemporaneo“Michael Hart” .

“La mia scelta di porre Muhammad a capo della lista dei personaggi più importanti della storia, ha forse sorpreso molti lettori a tal punto di sollevare alcune domande. Ma Muhammad fu l’unico uomo nella storia ad avere avuto, in modo così palese e sublime, successo sia nella vita pratica che in quella religiosa.”

La testimonianza del famoso intellettuale politico siriano Fares “Al-Khuri” .

“Muhammad fu il più grande fra i grandi uomini della storia. Non ne è stato conosciuto ancora uno simile. La religione che portò a compimento e completò tutte le altre religioni.”

“Sono convinto che non è possibile combattere le ideologie negative che inacciano il Cristianesimo e l’Islam se non con l’Islam stesso. Solo questo farà fronte al comunismo e lo sopraffarà: le verità dell’Islam distruggono le falsità di queste ideologie”.
“Credo nell’Islam; e nella sua validità come riforma per la società araba; nella sua forza nel riuscire a far fronte a tutti i principi e alle teorie estranei, qualunque sia il numero dei loro seguaci e promotori. Ho sempre detto e continuo a dire: non si può combattere in modo serio il socialismo e il comunismo se non con l’Islam. E solo esso (l’Islam) può sconfiggerli”.
“Chi può avere la coscienza in pace, sapendo che la depravazione e la corruzione sono talmente diffuse nel proprio paese che è ormai difficile abolirle? E chi può negare che si può affrontare questa corruzione unicamente tramite una legge che origina dalla propria stessa nazione?

Il contemporaneo orientalista inglese “William Montgomery Watt” .

“Spero questo studio sulla vita di Muhammad riesca a ravvivare di nuovo l’interesse nel più grande di tutti gli uomini.”
Dice inoltre: “La prontezza di quest’uomo a subire persecuzioni per il suo credo, l’alta moralità di coloro che credettero in lui, lo seguirono e che lo riconobbero come loro capo, oltre all’assoluta grandiosità delle sue conquiste, dimostrano l’integrità basilare
del suo carattere.”
“Nelle statistiche dei missionari, si dà molta importanza al numero dei convertiti al cristianesimo, nonché a quello dei membri che frequentano le chiese locali..
In ciò, il Cristianesimo si pone al limite della contraddizione con l’Islam. Nonostante quest’ultima sia una religione che è anche missionaria come il Cristianesimo, si vanta meno dei suoi convertiti.
La società islamica attira molte persone all’Islam per il semplice fatto che le accetta come fratelli “nell’ Islam”. E questo è un atteggiamento che appartiene a chi è sicuro della propria religione. Sicurezza che non ha bisogno di venire confermata con i numeri delle statistiche. Mentre i cristiani occidentali vivono una crisi di scarsa fiducia in se...”

La testimonianza del grande leader indiano “Mahatama Ghandi” .

“Sono ormai estremamente convinto che l’Islam conquistò questa sua posizione non con la spada, bensì con la semplicità del suo Profeta, la sua precisione, la sua scrupolosità nel mantenere le promesse, la sua onestà, la sua devozione e lealtà verso i propri compagni e seguaci, il suo coraggio insieme all’assoluta fede nel proprio Signore e nella propria missione. Questo e non la spada condussero a loro, e gli permisero di superare le difficoltà.”

“Dopo aver finito di leggere la seconda parte della biografia del Profeta, mi sono rattristato non trovando altro da leggere sulla sua grandiosa vita.”

La testimonianza dell’orientalista inglese “Bosworth Smith”.

“Tutta la vicenda di Muhammad dall’inizio alla fine conferma che veramente era il Messaggero di Dio.”
“Muhammad fu Cesare e Papa nello stesso tempo. Ma fu Papa senza l’arroganza del Papa, Cesare senza le legioni di Cesare; senza grandi eserciti, né guardie personali, né palazzi grandiosi e neppure retribuzione fissa.
Se c’è stato un uomo che ha avuto la facoltà di dire che ha governato con diritto divino, questo fu Muhammad, che riuscì a tenere in mano il potere senza disporre dei Suoi strumenti e senza il Suo supporto”.

La testimonianza dello scrittore russo mondiale “Leo Tolstoy”.

“Non ci sono dubbi sul fatto che il Profeta Muhammad fu uno dei grandi riformatori che rese un grande servizio alla società umana. È sufficiente dire che ha guidato un’intera nazione verso la luce della verità, e che l’ha resa incline alla tranquillità ed alla pace, e preferito una vita di ascetismo, che ha prevenuto spargimenti di sangue e sacrifici umani; ha mostrato loro la strada verso il progresso e lo sviluppo. Questo fu un grande conseguimento che può ottenere soltanto una persona a cui è stata data la forza. Un uomo del genere merita rispetto ed onore”.

La testimonianza del giornalista tedesco "Fried von Bismark".

"Presumo che Muhammad sia un eccellente modello; non c’è modo di poterne ritrovare uno simile ."

" L'umanità ha visto un grande modello in te solamente, e mai più troverà nessun altro come te di nuovo."

La testimonianza del famoso storico belga "George Sarton".

"Insomma: il Profeta Muhammad (pace e benedizioni su di lui) giunse con una religione monoteista nove secoli prima che qualcuno adottasse tale idea nel cristianesimo... Mai nessun Profeta collezionò una somma di vittorie come fece Muhammad”.

La testimonianza del famoso storico belga "George Sarton".

“Le conquiste arabe non furono mai il risultato di duelli tra i berberi e i combattenti locali, i quali soffrivano di un forte deterioramento della loro civiltà. Era prima di tutto un conflitto tra una nuova religione e una nuova cultura emergente, e tra inconsistenti e corrotte culture in secondo luogo. Il credo cristiano era già stato scosso da dispute teologiche che perdurarono per molti secoli. Di conseguenza, i cristiani nel Medio Oriente accolsero bene i conquistatori musulmani che li salvarono dalla tirannia della chiesa ortodossa”.

La testimonianza del grande orientalista inglese "Alfred Gume".

"Gli arabi vennero accolti cordialmente soprattutto in Egitto, in Siria e in Iraq perché avevano completamente eliminato l'estorsione imperiale e salvato i cristiani dalla terribile pressione di cui soffrivano a causa del governo centrale. In tal maniera, dimostrarono che erano consapevoli dei sentimenti e dello stato d'animo locale più dei beduini stessi."

La testimonianza del Papa egiziano ortodosso, il Patriarca “Schenouda".

"I copti – all'ombra della legge islamica- divennero più felici e più sicuri; furono così anche in passato, quando prevaleva la legge islamica. Siamo pronti a vivere all’ ombra dell’ equità islamica. L'Egitto sta importando le leggi dall'estero e le applica su di noi, visto che noi non adottiamo le leggi dell'Islam. Allora come possiamo accettare le leggi straniere e non accettare quelle dell'Islam?"

La testimonianza del famoso scienziato ortodosso egiziano "Anba Gregarious".

"Le minoranze non musulmane, specialmente i cristiani, sotto le leggi islamiche hanno goduto della libertà, della pace, della sicurezza nelle loro religioni e nei loro beni."

La testimonianza del grande storico inglese ebreo "Bernard Lewis".

"I contadini nelle regioni invase dai turchi, godettero di un sostanziale miglioramento a livello economico. Il governo dell'impero ottomano, sostituì al disordine e al conflitto la sicurezza e l’unità. I contadini godettero di più libertà rispetto a prima nella gestione dei loro campi, le tasse venivano determinate con indulgenza, e venivano raccolte con umanità.
Al termine dell’autorità ottomana in Europa, le nazioni cristiane governate dagli ottomani per diversi secoli possedevano ancora le loro lingue, culture, religioni ed avevano – in un certo qual modo - le loro istituzioni. Tutto ciò rimase intatto e predisposto per riprendere l’ attività nazionale indipendente. Quanto alla Spagna e alla Sicilia, ora non ci sono più musulmani o persone che parlano l'arabo."

La testimonianza della famosa arabista tedesca "Sigrid Hunke".

"Mentre il Cristianesimo visse sotto l'autorità islamica per lunghi secoli in Andalusia, in Sicilia e nei Balcani, la vittoria del Cristianesimo sull'Islam in Andalusia significò scacciare i musulmani e gli ebrei, perseguitarli e costringerli alla conversione al cristianesimo, nonché riprendere l'attività dell’ Inquisizione.

Quando Saladino riconquistò Gerusalemme, che i crociati avevano occupato in precedenza, e che sparsero con ferocia il sangue del proprio popolo in un massacro mai visto prima, non sparse a sua volta il sangue dei cristiani per vendetta, anzi li trattò con grande umanità e generosità, mostrando loro il vero spirito della cavalleria. La cavalleria cristiana - al contrario di quella islamica- non ebbe alcun riguardo verso la parola d’ onore e i prigionieri di guerra.
Dopo che il re Riccardo Cuor di Leone giurò sul proprio onore che la vita di tre mila prigionieri arabi era al sicuro, subitaneamente cambiò idea e ordinò di massacrarli tutti."

La testimonianza del grande scienziato italiano “Francesco Gabrieli”.

“Riguardo alla dominazione arabo-islamica in Sicilia e alle tracce che ci ha lasciato, possiamo notare, dal punto di vista italiano ed occidentale, che sembra essere stata positiva ed utile dal momento che portò vita nuova nella disperata Sicilia bizantina.”

“L’origine islamica di molte industrie ed arti si può notare da molte parole usate fino al giorno d’oggi, come per esempio il soprannome arabo del mulino, ovvero: Ma'assarah. La presenza islamica inoltre ha influenzato considerevolmente l’agricoltura. L’introduzione di nuove tecniche e coltivazioni permise all’economia locale di prosperare. Alcuni di questi prodotti, il limone in particolare, costituisce anche al giorno d’oggi una delle fondamenta dell’economia siciliana.”

La testimonianza del famoso orientalista francese “Maxime Rodinson”.

“In Italia, i popoli di molte regioni comunicarono ai loro governi tiranni che avrebbero accolto volentieri la conquista ottomana, come avevano fatto alcuni popoli cristiani dei balcani. I seguaci di John Calvin (1509-1564) in Ungheria, Transilvania, i Protestanti di Silesia, e gli antichi fedeli della Russia, fecero ricorso alla Turchia per sfuggire dalla persecuzione cattolica od ortodossa, come fecero gli ebrei spagnoli due secoli prima.

L’accumulo di informazioni corrette sull’Islam e sulle sue origini, nonché sui musulmani, l’incremento dei contatti politici e commerciali, il risultante apprezzamento e comprensione per i movimenti scientifici e le correnti filosofiche provenienti dai paesi islamici, tutti questi fattori accelerarono la lenta interna evoluzione della mentalità occidentale d’allora, portandola ad un cambiamento della sua visione del mondo esterno.”

La testimonianza del grande storico tedesco “Adam Mez”.

"Lo stato islamico non interveniva nei processi dei non musulmani presso i loro tribunali. Le loro leggi non si limitavano solo alle questioni di matrimonio, bensì includevano anche quelle dell’eredità, e la maggior parte degli attriti che riguardavano solo i cristiani”..
“Nelle antiche città islamiche, non esistevano quartieri riservati unicamente agli ebrei o ai cristiani - anche se i seguaci di una determinata religione preferivano vivere vicini -. I monasteri cristiani erano così diffusi in tutta Baghdad al punto tale che se ne trovavano ovunque”.
“La legge islamica proibì i metodi cruenti durante la raccolta dei pagamenti tributari. l’Islam proibì, inoltre, i vecchi metodi di tortura e di chiedere alla gente ciò che era oltre le loro capacità. Il pagamento tributario solitamente veniva versato a rate, e in Egitto tutti i cristiani europei e i monaci patriarchi venivano esentati dal pagare le tasse”.

“Tra le cose che stupiscono, c’è il grande numero di operai e dei responsabili non musulmani nello stato islamico”.

Il famoso storico libanese cristiano “Philip Hitti”.

“Nel 628 Muhammad guidò un corpo di 1400 credenti nella sua città di nascita, e pretese il patto in cui i meccani e i musulmani sarebbero stati trattati a pari condizioni. Questo patto praticamente concluse il conflitto fra Muhammed e la sua gente, i Quraish. Fra altri membri di questa tribù, Khalid Ibnul Walid e Amru Ibnul ‘As, destinati a diventare le due più forti spade fra i militanti dell’ Islam, venivano ricevuti in questo periodo come reclute per la grande causa. La conquista della Mecca venne completata due anni dopo (verso la fine di Gennaio 630 d. C., anno lunare 8 dell’Egira). Muhammad entrò nella Ka'ba e distrusse gli idoli, di cui si racconta che fossero quasi trecentosessanta. Indicando questi idoli con un bastone in mano, Muhammad disse:” "è giunta la verità, la falsità è svanita. Invero la falsità è destinata a svanire" [TSC[4], Sura XVII, verso 81].
Le persone stesse, comunque, vennero trattate con speciale magnanimità. È raro trovare nella storia antica un esempio simile di entrata trionfale.

La testimonianza della famosa scrittrice inglese “Karen Armstrong”.

“Dopo la conquista della Mecca, il Profeta non voleva versare sangue per vendetta né impose a nessuno di convertirsi all'Islam. Anzi nessuno sentì di essere stato messo sotto pressione affinché si convertisse. Muhammad non voleva costringere la gente, bensì riconciliarsi con loro.”

“Il suo obiettivo andando alla Mecca, non era quello di castigare i Quraish, ma di eliminare la religione del politeismo che venne meno alle loro esigenze. Dopo di che, concesse un’amnistia generale”

"L'immagine fantasiosa che Salman Rushdie diede del Profeta, era quella di un uomo dal sangue freddo, cuore crudele e amante della vendetta. Ritratto lontanissimo dalla verità".

"Se dovessimo guardare a Muhammad come facciamo con gli altri grandi personaggi storici, lo giudicheremmo di sicuro come uno dei più grandi geni che la storia abbia conosciuto”.

La testimonianza del grande orientalista inglese “William Muir”.

“Tra le ammirevoli qualità di Muhammad , ci fu la gentilezza ed il rispetto con cui si rivolgeva ai suoi compagni. La modestia, la gentilezza, la pazienza, l’abnegazione e la generosità contrassegnarono il suo animo, stabilendo amore nel cuore di tutti coloro che lo circondavano. Trattò con una gentile e talvolta amichevole considerazione perfino i suoi nemici più accaniti. Non meno marcata fu l’indulgenza mostrata verso Abdullah e i cittadini ostili di Medina, che per molti anni contrastarono persistentemente i suoi progetti e resistettero alla sua autorità, nonché la clemenza con la quale ricevette la sottomissione delle tribù che in precedenza furono le più ostili, perfino nel momento della vittoria.”

“Le qualità di Muhammad superano ogni descrizione. Si possono ben constatare leggendo attentamente la sua gloriosa storia. Quella stessa storia che lo pose in testa alla classifica dei Profeti ed intellettuali del mondo.”

La testimonianza dell'ex primo ministro indiano “J. Lal. Nehru”.

“Muhammad, come i fondatori delle altre religioni, era indignato dai tanti costumi e tradizioni che prevalevano durante l’epoca in cui visse e operò, e la gente accettava la religione alla quale lui chiamava, provenendo perfino dalle regioni vicine, per la sua semplicità, apertura ed equità, visto che soffrirono a lungo a causa dell’ ingiustizia di re e sacerdoti. Questi popoli erano stanchi dei vecchi regimi, ed aspiravano ad uno nuovo. L'Islam era la loro occasione d’oro, visto che migliorò la maggior parte dei loro affari e li salvò dall'incubo dell’ingiustizia e dell’oppressione.”

[1] Pace e benedizione su di lui. (Nota del traduttore).
[2] Noto con il nome italianizzato “Saladino” (Nota del traduttore).
[3] Emigrazione del Profeta Muhammad e dei suoi compagni da Mecca a Medina. Ciò avvenne nel 622 D.C (nota del traduttore).
[4] TSC= traduzione del significato del Corano. Questa è la traduzione del significato concordato fino adesso del versetto indicato nella Sura. La lettura della traduzione del significato del Corano, con qualsiasi lingua, non può sostituire mai la sua lettura in lingua araba, poiché questa è la lingua in cui è stato rivelato.




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