domenica 16 dicembre 2007

La Prova dell’Inesistenza di Dio

In nome di Allàh il Misericordioso il Clementissimo

Nonostante io non sia un ateo concordo con lo scrittore bolognese Stefano Benni quando dice "Io non so se Dio esiste, ma se non esiste ci fa una figura migliore"; solo che io, al contrario del signor Benni, so di certo che Dio non esiste! Questa affermazione per quanto strana può sembrare è la verità. Dio, o meglio Iddio l'Uno, l'Unico e l'Unipersonale a cui i musulmani si prostrano per più di cinque volte al giorno, non esiste; eppure comprendere questa apparente contraddizione è molto semplice. Cominciamo ad analizzare il concetto di esistenza che si è soliti, i religiosi e la gente comune intendo, attribuire al Creatore. Esistenza è una parola che deriva dal latino ed è così composta: ex più sintentia, ovvero avere l'essere da un altro. Qui si spiega il motivo della falsa frase che sostiene l'esistenza di Dio. In altre parole, se Dio esiste allora esso dipende da un altro superiore a lui; e se dio esiste vuol dire che egli ha avuto un'inizio e avrà una fine; e se dio esiste allora vuol dire che appartiene all'esistenza e quindi è assoggettato al tempo e tutto ciò che ne consegue. Per tanto e come Iddio stesso si definisce nel Sublime Corano, Iddio E'; Egli è l'Essenza, Egli non appartiene all'esistente ma è il Creatore dell'esistenza stessa. D'altro canto c'è da dire che, all'infuori dell'Islàm, tutte le religioni credono in degli dei che esistono; quindi noi rispettiamo a fondo, anche se non condividiamo, il loro credo! Per l'Islàm ogni dottrina che vuole provare l'esistenza di Iddio è, per quanto esplicitato prima, priva di veridicità.
Fatto questo primo passo, ora possiamo passare alla dimostrazione pratica della non esistenza di Iddio, o meglio ancora della Sua Essenza come Creatore dell'Universo.
Recenti studi sociologici hanno portato alla dimostrazione che tutte le nozioni che apprendiamo e che noi riusciamo a comprendere mentalmente hanno tutti una fonte sola, ovvero l'esperienza. Può essere l'esperienza diretta o indiretta, come ad esempio la nozione di partorire o di nascere, di mangiare o dormire... sono tutte nozioni che hanno la stessa fonte.
Rimane un solo dilemma: due nozioni non rientrano nella nostra esperienza e di cui noi comunque ne abbiamo coscienza. Sono la nozione di creare e nulla. Infatti al 'creare' come significante, si associa il significato di produzione di qualcosa mediante un semplice atto di volontà (per chi non ci crede può visionare il vocabolario), mentre il significante nulla sempre per i vocabolari vuol dire nessuna cosa. Ora nessuno mai ha prodotto niente dal nulla mediante un atto di volontà, mentre non abbiamo nemmeno l'esperienza del nulla in quanto abbiamo solamente l'esperienza del concetto del niente (noi diciamo non c'è niente, ma qualcosa sappiamo che c'è: l'aria). Quindi bisogna supporre che ci sia un'altra fonte da cui apprendiamo queste nozioni che non sia solo l'esperienza, altrimenti non si riuscirebbe a comprendere la provenienza di questi due concetti. Andando a rivedere nei più antichi testi in cui sono riportate queste due nozioni si scopre che i primi libri di cui abbiamo traccia e che li contengono sono i tre libri sacri dei monoteisti: la Torah, il Vangelo e il Sublime Corano. Tutte tre questi testi riportano queste due nozioni spiegandone il concetto, quindi si può dire con certezza che Colui che ha 'scritto' questi libri non è certo mano di creatura umana; ma come sostengono gli stessi testi di essere, sono ispirati e dettati dall'Essenza, da Egli, da Colui che ha creato i Cieli e la Terra.
Allàh l’Altissimo dice nel Sublime Corano riferendosi alla provenienza dello stesso Libro:

La rivelazione del Libro proviene da Allah,
l'Eccelso, il Saggio. [Corano, XLVI:2]

Sul Vangelo Egli dice:

Mandammo poi sulle loro orme i Nostri messaggeri e mandammo Gesù figlio di
Maria, al quale demmo il Vangelo. Mettemmo nel cuore di coloro che lo seguirono
dolcezza e compassione; il monachesimo, invece, lo istituirono da loro stessi,
soltanto per ricercare il compiacimento di Allah. Non fummo Noi a prescriverlo.
Ma non lo rispettarono come avrebbero dovuto. Demmo la loro ricompensa a quanti
fra loro credettero, ma molti altri furono empi . [Corano, LVII:27]

Riferendosi invece alla Torah:

Facemmo scendere la Torâh, fonte di guida e di luce. Con essa giudicavano
tra i giudei, i profeti sottomessi ad Allah, e i rabbini e i dottori:
[giudicavano] in base a quella parte dei precetti di Allah che era stata loro
affidata e della quale erano testimoni. Non temete gli uomini, ma temete Me. E
non svendete a vil prezzo i segni Miei. Coloro che non giudicano secondo quello
che Allah ha fatto scendere, questi sono i miscredenti. [Corano, V:44]

Mentre per quanto riguarda la Creazione dicono questi versetti:

Benedetto Colui nella Cui mano è la
sovranità, Egli è onnipotente;
Colui Che ha creato la morte e la vita per
mettere alla prova chi di voi meglio opera, Egli è l'Eccelso, il Perdonatore;
Colui Che ha creato sette cieli sovrapposti senza che tu veda alcun difetto
nella creazione del Compassionevole. Osserva, vedi una qualche fenditura?
Osserva ancora due volte: il tuo sguardo ricadrà, stanco e sfinito .[Corano,
LXVII:1-4]


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