domenica 10 febbraio 2008

Ibnu Al Qayim Al Jawziya

In nome di Allàh il Misericordioso il Clementissimo

7 Safar 691 egirico (corrispondente al 1292 milidiaco) – 13 Rajab 751 egirico (corrispondente al 1350)

Il suo vero nome è Muhammad ben Abi Bakr ben Ayoub ben Sa’d ben Huraiz Alzar’i Addimashqi ed è soprannominato con il nome di Ibnu Al Qayim Al Jawziya. Questo appellativo con cui ha acquisito la sua fama deriva dal fatto che suo padre era il rettore di una scuola situata nella zona di Damasco chiamata Suq Al Qamh (in italiano il mercato del grano) e che portava il nome della Scuola Al Jawziya fondata da Muhyi Addin ben Hafedh. Quindi la gente cominciò a chiamarlo Ibnu Al Qayim Al Jawziya (in italiano Figlio del Rettore del Jawziya) in quanto suo padre era il rettore di questa scuola.
Prese la posizione di Imam in questa stessa scuola che divenne conseguentemente trasformata in un tribunale per poi essere chiusa per un periodo e riaperta come scuola per bambini fino a che non prese fuoco nella rivoluzione siriana.
È da rettificare una nozione importante in quanto errore comune: molti nominano Ibnu Al Qayim Al Jawziya e Ibnu Al Jawzi indifferentemente come se fossero la stessa persona; mentre Ibnu Al Jawzi - che Allàh gli usi Misericordia - ha preceduto Ibnu Al Qayim Al Jawziya di duecento anni, ed era uno scienziato e grande teologo. Morto a Baghdad nel 597, anno egirico, Il suo nome completo era AbdelRahman Abu Al Faraj Ibnu Al Jawzi Al Hanbaly. Dalle sue grandi opere Talbis Iblis, un libro che ‘smaschera’ i diabolici comportamenti di Sanata il Lapidato.

Ibnu Al Qayim apprese il suo sapere da notevoli scienziati a lui contemporanei, tra cui risalta in particolare lo sceicco dell’Islàm
Ibnu Taymiya che assieme allo sceicco Almajd Alhirany furono la fonte da cui ha acquisito la giurisprudenza. Ibnu Taymiya fu per Ibnu Al Qayim un modello a cui aspirare. Ne fu influenzato in notevole misura e prese molte delle sue stesse posizioni nel combattere le innovazioni e nel ritornare alla Fonte originaria delle Scritture.

Così come apprese da grandi scienziati anch’egli ebbe allievi di grande importanza. Tra questi suo figlio AbdAllàh, che prese, dopo la sua morte, il suo posto ad insegnare alla scuola Almustansiriya che si trovava nella zona denominata Arrayhan a Damasco. Il più noto allievo di tutti è stato l’esegeta e sceicco Ibnu Kathir.

Nella sua posizione che richiamava la gente al ritorno alla dottrina più ortodossa dell’Islàm dei Salaf (precedenti) e a combattere contro l’eterodossia che si era andata diffondendo, lo Sceicco Ibnu Al Qatim (che Allàh gli usi Misericordia) è stato accolto tra sostenitori e oppositori. Questi ultimi, che erano la stragrande maggioranza anche tra i giuristi del tempo, sono arrivati ad imprigionarlo assieme anche al suo maestro lo
Sciecco Ibnu Taymiya, per poi essere scarcerato solo dopo la morte dello Sceicco dell’Islàm.

Dopo la sua prigionia svolse il rito del Haj (pellegrinaggio) molte volte e si stabilizzò nelle vicinanze di Mecca dove poté dedicarsi alle orazioni nelle sue varie forme.

Tra coloro che lo hanno sostenuto, Ibnu Rajab in particolare e che era un suo allievo, racconta di lui:
‘era – che Allàh gli usi Misericordia – di considerevole devozione verso il suo Creatore. Le sue orazioni e le se veglie erano lunghissime che non ho mai visto nessuno fare come lui. Così come non ho mai visto uno più sapiente di lui e più conoscitore di lui, soprattutto dell’esegesi del Sublime Corano, della Sunna e dell’essenza dell’Iman (il Credo). […]’
L’esegeta lo Sceicco Ibnu Kathir invece dice di lui:
era un grande lettore ed era di egregio comportamento, di grande amore, privo di invidia verso gli altri, non aggrediva e non criticava malamente nessuno, non portava rancori. Ero il più vicino a lui come compagno e amico ed ero colui tra questi a cui voleva più bene.

Che Allàh gli usi Misericordia e si compiaccia di lui

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